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È boom di tatuaggi. Spesso vengono, però, sottovalutati i rischi, come le allergie, legati ai tatuaggi. È poi di questi giorni la notizia che il ministero della Salute ha disposto il ritiro dal mercato di ben 9 pigmenti utilizzati per i tatuaggi perché contenenti sostanze ritenute cancerogene e a rischio di allergie. Tutti sono made in Usa: Dubai Gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Light e Blue Iris.
Adolescenti a rischio
La passione per i tattoo dilaga tra gli adolescenti e si abbassa sempre più l’età del primo tatuaggio: 12 anni. I disegni più disparati si rincorrono sulla pelle dei giovanissimi, in qualunque parte del loro corpo. Colori vivaci, veri e propri dipinti su una tela (la pelle) che può andare incontro a problemi. Anche seri. I rischi, come le allergie, infatti, non sono da sottovalutare. E i medici lanciano l’allarme su una moda che minaccia di trasformarsi in un pericolo per la salute.
I numeri del fenomeno tattoo
I dati aggiornati sul fenomeno dei tatuaggi tra i giovani sono stati diffusi dal centro nazionale Ondico (Organismo notificato dispositivi e cosmetici) dell’Istituto superiore di sanità durante il secondo convegno nazionale “Tatuaggi e trucco permanente”. Gli italiani che si sono concessi almeno una decorazione permanente dell’epidermide sono circa un milione e mezzo e i ragazzi tra i 12 e i 18 anni rappresentano il 7,5% del totale. Particolare attenzione dovrebbero fare le ragazze, specie se si fanno tatuare la schiena.
Un business in crescita
Il mercato dei tatuaggi è in crescita esponenziale, basti dire che il numero delle imprese che propongono tatuaggi e piercing è passato dalle 257 del 2009 alle 1537 del 2013.
Attenzione ai pericoli per la salute
Non esattamente censite, invece, sono le ricadute del giro d’affari dei tatuaggi sulla salute: i rischi di reazioni allergiche sottolineano gli esperti sono comunque sottovalutati. “A creare più problemi di allergia è soprattutto il colore rosso, ma non appiamo perché” spiega Alberto Renzoni, responsabile Ondico per gli interventi sul corpo. “Bisogna informare maggiormente dei pericoli chi si sottopone a queste pratiche: si sa ancora poco del destino dei pigmenti nell’organismo e non c’è abbastanza informazione soprattutto sulla sicurezza dei colori”.
Dall’Europa arriva un freno
A causa della scarsa conoscenza dei rischi che può provocare la pratica dei tatuaggi, l’Europa aveva già messo da tempo le mani avanti. La Francia, per esempio, aveva bandito nove inchiostri su dieci, mentre l’Europa punta a modificare la direttiva sul tema, inserendo colori e tatuaggi tra i dispositivi medici.