Argomenti trattati
L’Italia è stato il primo Paese in Europa a stabilire la gratuità della vaccinazione anti-HPV e ad assicurarne la commercializzazione e la rimborsabilità nell’ambito di un programma nazionale. A partire dal 2007/2008, il ministero della Salute ha fissato l’obiettivo di prevenire i tumori e i disturbi collegati al Papilloma virus umano in almeno il 95% delle ragazze, per questo ha reso disponibile gratis, in tutta Italia, il vaccino contro l’HPV alle ragazzine 12enni, e in alcune Regioni anche ai coetanei maschi. Ma a otto anni di distanza il traguardo sembra ancora distante: solo il 70% degli aventi diritto ha richiesto il vaccino.
Un’infezione molto pericolosa
L’infezione da Hpv, una tra le più comuni malattie sessualmente trasmesse, è responsabile del tumore al collo dell’utero nel 75 per cento dei casi; si tratta del secondo tumore più frequente nell’Unione Europea, nella fascia d’età tra i 15 e i 44 anni, si trova infatti al quinto posto nella classifica dei tumori femminili più diffusi, con 2.100 nuove diagnosi stimate in Italia nel 2015. L’Hpv, inoltre, può causare il cancro in altre parti del corpo come vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. Per questo può essere pericoloso anche per gli uomini; un terzo dei casi di infezione da HPV, infatti, li riguarda. I maschi, a differenza delle donne, non dispongono di strumenti ed esami utili per verificare la presenza del virus e le sue conseguenze, come lo screening che permette di accertare la condizione del collo dell’utero. Proprio per questo i ragazzi corrono un rischio di infezione di ben cinque volte maggiore rispetto alle loro coetanee.
Diversi tipi di Hpv
Esistono più di 120 tipi di Hpv, che si differenziano a seconda del tessuto che colpiscono e per la gravità degli effetti. La maggior parte delle infezioni da Hpv è transitoria, perché il virus viene elimitato dal sistema immunitario prima che sviluppi un effetto patogeno. I virus Hpv più importanti sono quattro, etichettati con numeri 6, 11, 16 e 18. I primi due, a basso rischio, causano il 90 per cento dei condilomi (o verruche genitali), lesioni estremamente contagiose e molto dolorose, che interessano gli organi genitali e altre mucose. Gli altri sono responsabili del 75 per cento di tutti i tumori del collo dell’utero e di altre neoplasie.
Le motivazioni dei genitori
Per capire i motivi della scarsa adesione alla vaccinazione da parte dei genitori, il ministero della Salute ha condotto uno studio, intervistando un campione di famiglie che, pur avendo la possibilità di fare vaccinare le proprie figlie, hanno deciso di non farlo. È emerso che le ragioni che spingono i genitori a non vaccinare sono principalmente tre: la paura di eventi avversi, informazioni discordanti ricevute dai medici, scarse notizie riguardanti l’infezione.