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Secondo i dati emersi dal 46° Congresso della Società italiana di psichiatria, circa un milione di giovani fra i 14 e i 18 anni fa uso di alcol e droghe, rischiando di cadere nell’abuso e nella dipendenza. In particolare: circa il 20 per cento ha fatto o fa uso di ecstasy, il 23 per cento ha provato la cannabis, il 2 per cento la cocaina. Mentre 8 ragazzi su 10 bevono alcol, il cui consumo durante l’adolescenza si associa a un maggior rischio di abuso di droghe e disturbi depressivi da adulti. Tra i giovani si stanno diffondendo anche le Smart drugs (droghe intelligenti), sostanze che aumentano le capacità cognitive; in genere aumentano il rilascio di agenti neurochimici (neurotrasmettitori, enzimi e ormoni), migliorando l’apporto di ossigeno al cervello o stimolando la crescita nervosa (sono molto vendute su internet). Ne parliamo con Edgardo Marziani, pediatra e adolescentologo a Milano
Sono molto diffuse le droghe tra i giovani? Quali sono quelle più usate? Perché ne fanno uso?
“Tra i giovani le droghe sono abbastanza diffuse, anche se il termine droghe raggruppa sia la cannabis sia quelle pesanti di ultima generazione. Le più usate sono, oltre alla cannabis, quelle di comune spaccio presso i Rave Party e nelle discoteche, di composizione sintetica. Chi ne fa uso vuole provare l’estremo, lo sballo, senza la consapevolezza però dei danni che esse arrecano, non ultimo il decesso”.
Le droghe sono più utilizzate dagli adolescenti che hanno alla base un disagio psichiatrico, come ansia o depressione?
“In genere, tra i giovani l’uso di droghe è trasversale, tocca tutte le classi sociali sebbene i soggetti psicolabili ne siano più predisposti. Ma quando i due aspetti, cioè disagio psichico e droghe, si sommano gli effetti possono essere devastanti: dal 5 al 15 per cento degli adolescenti pensa al suicidio, mentre ogni anno cerca di togliersi la vita circa l’1 per cento dei ragazzi (terza causa di morte nell’adolescenza)”.
Come si fa a capire se il proprio figlio fa uso di droghe e che ha quindi un problema? E cosa devono fare nel caso i genitori?
“Non è sempre facile capire se il proprio figlio fa uso di droghe, tuttavia bisogna cercare i cosiddetti segnali: un comportamento diverso dal solito, non solo nelle abitudini ma anche nel carattere, che in genere diventa sempre più introverso e riservato, per non dire a volte aggressivo ed estremamente scostante. In caso di semplice sospetto bisogna intervenire tempestivamente, portandolo in un consultorio specializzato o da uno psicoterapeuta per valutare la situazione. Le strutture non mancano: manca certamente la quantità delle stesse e soprattutto la qualità dal momento che non tutti gli operatori sociali sono adeguatamente preparati per questo tipo di problematiche. Diagnosticare il malessere psichiatrico il prima possibile è fondamentale per riuscire a risolverlo anche una volta diventati adulti. È importante poi fare attenzione anche a internet: in rete si trovano molti siti che consigliano come trovare le droghe più diverse o i metodi per tentare il suicidio; è il caso quindi di rendere sicura la navigazione ai figli per esempio ricorrendo ai blocchi dei siti più pericolosi”.