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Continuano a cadere nel vuoto gli avvertimenti degli esperti sui danni del fumo passivo. Infatti, sono ancora troppi i fumatori che accendono una sigaretta in presenza di soggetti deboli, in particolare bambini e ragazzi. L’ultima conferma arriva dal primo studio su questo problema condotto su scala globale, da un team di ricercatori americani, della University of Texas Medical Branch at Galveston, e pubblicato sul Journal of Adolescent Health.
Arruolati 350 mila ragazzi
La ricerca ha coinvolto un numero elevatissimo di adolescenti. In totale, infatti, sono stati arruolati 350 mila ragazzi provenienti da ben 168 Paesi, dunque, con background culturali e contesti ambientali, oltre che famigliari, molto differenti. Tutti sono stati invitati a compilare un questionario sull’esposizione al fumo passivo e sul consumo di sigarette. Lo scopo era capire quale rapporto esista fra mondo dell’adolescenza e fumo.
La responsabilità è anche dei genitori!
Analizzando i dati raccolti, gli autori hanno scoperto che il numero di adolescenti esposti a fumo passivo è molto più elevato di quanto si tende a ipotizzare solitamente. Non solo: molti di questi ragazzi non hanno mai acceso una sigaretta nella loro vita, per cui non hanno alcuna responsabilità per gli effetti nocivi cui rischia di andare incontro il loro organismo. Più precisamente, dall’indagine è emerso che il 40% dei ragazzi di tutto il mondo è esposto a fumo passivo. La cosa paradossale è che spesso la colpa è dei genitori o dei parenti: in un terzo dei casi, infatti, l’esposizione avviene in casa, mentre più di due quinti di questi giovani sono costretti a inalare i veleni emessi dalle sigarette fuori casa. “L’esposizione al fumo passivo per i ragazzi non fumatori che hanno entrambi i genitori e coetanei che fumano è 23 volte superiore a quella dei ragazzi non-fumatori che non hanno i fumatori intorno a loro” hanno spiegato gli autori.
I giovani non sono in grado di difendersi
La quasi totalità dei ragazzi che non hanno mai acceso una sigaretta è consapevole dei rischi delle “bionde”: ben il 90% conosce quali effetti può avere l’esposizione al fumo passivo e il 79% sa che è vietato fumare nei luoghi pubblici. Questa consapevolezza, però, evidentemente non basta a proteggerli. Gli adolescenti, infatti, non riescono a evitare gli ambienti fumosi.
Problemi ai polmoni, ma non solo
Il paradosso è che il fumo passivo non è ininfluente, ma è nocivo quanto quello diretto. Ormai non ci sono più dubbi sul fatto che mette a rischio non solo la salute dei polmoni, ma anche quella dell’apparato cardiovascolare, delle arterie e di tutte le cellule. Ecco perché è necessario che genitori e istituzioni facciano il possibile per proteggere bambini e ragazzi.