Argomenti trattati
Secondo la fotografia scattata dalla Global Youth Tobacco Survey (GYPS), importante indagine quadriennale promossa dall’Oms sulla diffusione del fumo di tabacco tra i giovani, più di uno studente su cinque è dedito abitualmente al fumo di tabacco.
Cattive abitudini “apprese” dai genitori
Lo studio, promosso dall’Oms in collaborazione con il CDC di Atlanta, si pone l’obiettivo di monitorare il consumo di tabacco tra i giovanissimi, più precisamente di età compresa tra i 13 e i 15 anni. Le ragazze fumano più dei coetanei maschi: il 23,6% contro il 16,2%. Per quanto riguarda la sigaretta elettronica invece, è preferita dai ragazzi che superano il 20%, quasi il doppio rispetto alle ragazze. I dati, inoltre, confermano che la metà ha respirato fumo passivo in casa, segno che le abitudini familiari hanno una notevole incidenza sulla “trasmissione” dell’abitudine di fumare, nonostante i ragazzi siano spesso consapevoli dei danni del fumo di tabacco.
La situazione in Italia
In Italia la ricerca, condotta dall’Istituto superiore di sanità e coordinata dal ministero della Salute, relativa all’anno 2017-2018 ha coinvolto 33 scuole secondarie di primo grado e altrettante di secondo grado. È emerso che il 21,3% degli studenti, sempre con una predominanza femminile, fa uso di prodotti a base di tabacco. Quasi il 20% fuma sigarette abitualmente, mentre solo l’1,6% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare tabacco senza fumo. Il 17,5% degli studenti fuma sigarette elettroniche.