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Gli ultimi dati parlano di un morto per droga ogni due giorni. Eppure, i giovani non se ne rendono conto per nulla. Anzi, pensano che siano le solite esagerazioni dei grandi per disincentivare una pratica che, se effettuata bene, non porta a nulla di male. E a pensare così sono soprattutto i più giovani, i ragazzi di 13-15 anni, un’età pericolossima per lo sviluppo di dipendenze. E l’incoscienza è così diffusa, che persino l’eorina, una droga che negli anni 80 e 90 ha fatto tantissimi morti, per loro è quasi innocua. I dati allarmanti emergono dal rapporto del Cnr che evidenzia anche un aumento del consumo di eroina, tornata in auge assieme all’uso della siringa.
65mila i liceali che hanno provato “qualcosa”
L’uso di droga è in aumento tra i giovani. È quanto emerge dallo studio dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr). Lo studio stima che siano oltre 650.000 i liceali che nell’ultimo anno hanno fatto uso di almeno una sostanza illegale (cannabis, cocaina, eroina, allucinogeni o stimolanti).
Eroina raddoppiata
Il dato che attira di più l’attenzione è il raddoppio, rispetto al 2014, del ricorso all’eroina negli ultimi 12 mesi, soprattutto tra i maschi quindicenni. In questa fascia d’età poi si registra la prevalenza più alta dell’uso corrente di tale sostanza, che risulta essere la droga più popolare dopo la cannabis. Il 2% dei maschi quindicenni, circa 5.000 soggetti, ha dichiarato di aver fatto uso di eroina almeno una volta nel mese precedente all’indagine. Torna quindi in voga la siringa, con tutti i pericoli che essa comporta.
Manca la consapevolezza
“Non è mia competenza ma avverto che non c’è una consapevolezza nel paese” ha detto il ministro della Salute Lorenzin che propone un coordinamento più stretto per la prevenzione fra tutti gli organi dello Stato, ministero e Regioni. Lorenzin ha parlato anche di uno spezzettamento delle competenze, di assenza di campagne di prevenzione ai giovani e si è detta “per nulla stupita” di quanto indicato dal rapporto del Cnr. “Ho visto con i miei occhi ragazzi bucarsi per strada in quartieri di Roma come Testaccio – ha osservato – Quello che vediamo sono i risultati di quanto sta avvenendo, gli incidenti sulle strade, il ritorno ai Sert dei giovanissimi, i problemi psichici dei ragazzi”.
Parlarne di più
Lorenzin ha detto di avere in mente un percorso coordinato fra il ministero della Salute, quello dell’Istruzione e del Welfare per quello che riguarda le azioni di prevenzione, lasciando ovviamente agli Interni e alla Giustizia le altre azioni. “È da questa estate che sto sollecitando la presidenza del Consiglio su questo tema – ha riferito il ministro – Dobbiamo rimettere al centro della questione: parliamo solo dell’alimentazione dei bambini e non parliamo più di droga fra i ragazzi” ha concluso il ministro.