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La pipì a letto non è soltanto un probema dei bambini in tenera età, ma secondo i pediatri l’enuresi notturna è un problema che riguarda anche gli adolescenti. Il dato emerge da un incontro che si è tenuto a Palermo tra i pediatri italiani, in occasione del 70esimo Congresso italiano di pediatria. L’indagine, condotta da 75 pediatri di famiglia, ha indagato l’epidemiologia del fenomeno valutando un campione di 3.165 bambini tra i 5 e i 14 anni in tre regioni italiane: Veneto, Toscana e Puglia.
I numeri del disagio
I dati parlano chiaro sul fenomeno dell’enuresi notturna: quasi il 4,6% dei ragazzi tra i 13 e 14 anni è ancora affetto da tale disturbo, spesso sottovalutato dai genitori che, nel 70% dei casi, non ne parla con il medico o lo specialista. I dati emergono dal Progetto Over realizzato dalla Società italiana di cure primarie pediatriche (Sicupp).
I fattori di rischio
“I risultati dell’indagine sono molto interessanti – spiega Marina Picca, presidente Sicupp -. La prevalenza del disturbo a 5 anni è del 16,2% e decresce progressivamente con l’età, ma a 13 anni il 4,6% bagna ancora il letto. Familiarità e disturbi del sonno sono potenziali fattori di rischio”.
Come reagiscono i genitori
Secondo l’indagine, solo il 33% dei genitori ha parlato del problema con il pediatra, segnale della scarsa consapevolezza con cui i mamma e papà vivono l’enuresi notturna, tanto che solo il 12,2% dei bambini affetti è in terapia. L’indagine, sottolinea Marina Picca “ha valutato anche la percezione del problema da parte dei genitori: il 33,3% ammette che il disturbo condiziona in modo notevole l’organizzazione familiare, il 24,7% ritiene che limiti molto la attività del figlio con i compagni e l’11% lo considera molto imbarazzante”.