Argomenti trattati
In Italia un ragazzo su tre di età compresa tra i 15 e i 19 anni beve abitualmente energy drink: sono soprattutto maschi – che li consumano in percentuale doppia rispetto alle coetanee – e la Regione in cui l’apprezzamento per queste bevande è maggiore è il Trentino Alto Adige seguito dal Veneto, dall’Abruzzo e dalla Sicilia. A scattare la fotografia del consumo di energy drink tra gli adolescenti italiani è l’ultima edizione dello studio Espad (European school survey project on alcohol and other drugs), datata 2014, che indaga sui comportamenti a rischio degli studenti delle scuole superiori in 39 Paesi, Italia compresa.
Dal gusto piacevole
Dallo studio emerge la facilità di reperibilità di queste bevande, che possono essere acquistate senza difficoltà a ogni età nei supermercati, nei bar e nei distributori automatici. Una facilità di reperibilità su cui vale la pena riflettere, dal momento che non sono bevande come le altre: gli esperti spiegano, infatti, che gli energy drink hanno delle confezioni colorate e accattivanti e un gusto molto piacevole, e che difficilmente gli adolescenti sono in grado di distinguerli dalle normali bibite gassate. Caratteristiche che inducono soprattutto i più giovani a farne un consumo eccessivo.
Rischi per la salute
Un energy drink ogni tanto ci può stare, spiegano gli esperti, soprattutto se il consumo di questa bevanda è inserito in uno stile di vita equilibrato, basato su alimentazione sana e attività fisica costante. È bene, però, non abbassare mai la guardia perché gli effetti negativi che gli energy drink possono avere sulla salute degli adolescenti sono davvero molti: si va dal rischio di sviluppare alcune patologie anche gravi – le bevande energetiche possono infatti far emergere in ragazzi apparentemente sani forme di cardiopatie latenti con conseguenze anche fatali, ma può anche essere il loro stesso consumo a innescare lo sviluppo di disturbi cardiovascolari – fino ad arrivare al rischio di sviluppare dipendenza psicologica.