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Gli studi sugli effetti della cannabis sulla salute dell’uomo sono sempre più numerosi. Ormai è stato riconosciuto il suo ruolo “antidolorifico” e antiemetico sui pazienti che soffrono di gravi malattie, mentre è sempre in progress lo studio relativo agli effetti della cannabis di tipo terapeutico sulle malattie degenerative. Vi è, però, un dato comune e ormai certo: gli effetti negativi della cannabis sul cervello dei giovani consumatori assidui.
Agisce sul cervello
La ricerca che ha analizzato gli effetti della cannabis sul cervello e sulle sue funzioni è stata condotta dai ricercatori della Northwestern University e pubblicata sulla rivista Hyppocampus. Come sostiene il prof. John Csernansky, da questo studio si evince che la cannabis va ad agire sulle aree cerebrali deputate alla memoria a lungo termine, danneggiandole e riducendo quindi la capacità mnemonica del consumatore abituale.
Effetti sui forti consumatori
La ricerca si è svolta su un campione di ex-consumatori “forti” di cannabis. Ovvero, ragazzi che hanno fumato in giovane età una canna almeno una volta al giorno per un periodo complessivo di tre anni. I risultati dei rilievi su questo gruppo di ex fumatori di cannabis sono stati, poi, confrontati con i rilievi effettuati su un gruppo di non fumatori della stessa età.
Riduzione del 20% delle capacità
Cosa è emerso da quest’analisi? Il gruppo formato da ex-fumatori assidui di cannabis ha mostrato una riduzione del 20% delle performance cognitive rispetto al gruppo dei non fumatori. Le alterazioni conseguenti al fumo di cannabis sono state rilevate a livello dell’ippocampo, l’area cerebrale deputata appunto alla memoria a lungo termine.
Ancora peggio in chi ha disturbi
Inoltre, è stato considerato anche un campione di soggetti affetti da schizofrenia che hanno fumato cannnabis in giovane età, confrontandolo con altri individui malati di schizofrenia ma che non avevano fumato in età scolare con assiduità. La riduzione delle capacità cognitive e mnemoniche, in questo caso, si è attestata attorno al 26%.