È rischioso? Per i ragazzi dipende da che cosa pensano gli amici

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/05/2015 Aggiornato il 14/05/2015

Arrivati all’adolescenza, i ragazzi sentono molto di più l’influenza degli amici che quella della famiglia o della scuola. Anche per i comportamenti a rischio. Che cosa possono fare i genitori

È rischioso? Per i ragazzi dipende da che cosa pensano gli amici

I nostri figli amano il rischio? Non dipende da noi, ma dagli amici che frequentano. C’è poco da fare per i genitori, il cui giudizio su una situazione pericolosa non può competere con quello dei coetanei. Che fare allora? Cercare di parlare e far riflettere sulle norme tra adolescenti, più che dire semplicemente che qualcosa non va fatto e basta.

Ai ragazzi piace il rischio

Ai giovanissimi piace il rischio! E uno studio inglese ha messo in evidenza che il loro piacere è correlato all’influenza che deriva dagli amici. Lo studio apparso sulla rivista scientifica Psychological Science mostra come il giudizio che gli adolescenti danno della pericolosità di una certa situazione della loro vita quotidiana dipende in larga parte da cosa ne pensano i loro amici.

È così per gli adolescenti di tutti i Paesi

Si tratta dello studio eseguito su 563 visitatori del London Science Museum che ha affermato che i teenagers modificano la percezione del pericolo sulla base delle idee dei coetanei. Attraverso un questionario i ricercatori dell’Università di Edinburgo hanno analizzato oltre 100 studi che coprono i dati provenienti da 28 Paesi al fine di valutare la pericolosità di una serie di situazioni quotidiane. Quali? Ad esempio attraversare la strada con il semaforo rosso. Come è stato percepito il rischio?

Il giudizio cambia se gli altri la pensano diversamente

Lo studio è stato rivolto a bambini e teenagers suddivisi per queste fasce d’età: in bambini dagli 8 agli 11 anni, in giovani adolescenti dai 12 ai 14 anni, in adolescenti dai 15 ai 18 anni, in giovani adulti dai 19 ai 25 anni e adulti dai 26 ai 59 anni. È stato poi chiesto di rispondere nuovamente alle stesse domande dopo aver letto le risposte date dagli altri soggetti di età diverse. È emerso che più avanza l’età e meno sono influenzati dal parere degli altri. L’analisi mostra infatti che l’influenza sociale si fa sentire a tutte le età, ma con forza minore via via che si diventa adulti, quando è più difficile cambiare idea in base agli altri.

L’influenza sociale: una forza incredibile

Secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio «Gli adulti sono meno influenzabili e più sicuri delle proprie idee, i giovani adolescenti e gli adolescenti invece no». Per questo bisogna cambiare strategia con i ragazzi: «L’obiettivo degli interventi di sanità pubblica dovrebbe essere le norme sociali tra gli adolescenti, piuttosto che semplicemente concentrarsi sui potenziali rischi per la salute connessi con determinate situazioni e scelte», ha affermato una delle autrici Lisa Knoll dell’Ucl di Londra. «I nostri risultati supportano l’idea che la prima adolescenza sia una fase cruciale in cui gli individui cominciano a sfidare l’autorità e l’esperienza degli adulti e valutino di più le opinioni degli altri ragazzi che quelle degli adulti». Da qui anche il pericolo del bullismo, che negli adolescenti è fortissimo.

 

 

da sapere

PUNTARE SULLA FORZA DEL GRUPPO

Anche i genitori possono “sfruttare” la forza del gruppo, facendo leva con i figli non solo sulla pericolosità di certi comportamenti, ma anche sul fatto che in “tanti” non approvano, anche loro coetanei.

 

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