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Il papilloma virus è molto diffuso: si stima che il 75% di donne e uomini sessualmente attivi nel corso della propria vita entri in contatto con il virus, anche se la popolazione più a rischio è quella giovanile. Il papilloma virus si trasmette per via sessuale, anche con rapporti non completi. Pur essendo così diffuso, ne esistono diverse varianti e se, nella maggioranza dei casi non dà gravi conseguenze, talvolta può portare anche al cancro del collo dell’utero. Per questo è fondamentale la prevenzione: la vaccinazione contro il papilloma virus e il pap-test rappresentano insieme la modalità più efficace e completa per evitare degenerazioni tumorali.
Cosa provoca
In modo più specifico, il papilloma virus umano può provocare due tipi di disturbi: le verruche o i condilomi, che sono proliferazioni benigne, e poi forme maligne come il cancro alla cervice uterina o il cancro del pene, dell’ano, della vulva. La maggior parte delle lesioni provocate dal virus in questione guariscono spontaneamente ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente verso forme tumorali.
La prevenzione in tre mosse
Nella fascia d’età più giovane le infezioni da papilloma virus sono molto frequenti, ma al contempo altrettanto frequente è la possibilità di remissione spontanea dell’infezione. Tra le adolescenti, però, la cervice uterina è più predisposta a degenerazioni da parte del papilloma virus.
Rapporti sessuali non protetti
Essendo il papilloma virus a trasmissione sessuale, è importante ridurre di molto la possibilità di trasmissione sessuale mediante l’utilizzo del preservativo.
Il vaccino specifico
Al momento, per quanto riguarda l’ambito ginecologico, l’unico vaccino riconosciuto come efficace è quello diretto contro il papilloma virus, risultato estremamente utile nel ridurre l’incidenza di condilomi (lesioni benigne dei genitali) e soprattutto di tumori del collo dell’utero.
Il pap-test e il test di ricerca
Con il pap-test, l’esame al microscopio di materiale prelevato in vagina, già si possono evidenziare lesioni e alterazioni cellulari. Con la ricerca del papilloma virus, che si esegue in genere se il pap-test ha evidenziato qualcosa di anomalo, si è in grado di diagnosticare lesioni pre-invasive del collo dell’utero, riducendo drasticamente l’incidenza di tumore.