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Chi pensava rappresentasse un problema limitato ed esclusivamente femminile dovrà ricredersi. I disturbi alimentari sono sempre più diffusi fra gli adolescenti, anche maschi. Lo rivelano i dati diffusi dal ministero della Salute.
Cifre da capogiro
Secondo le stime ministeriali, oggi i disturbi alimentari riguardano il 12% circa delle giovani donne di età compresa fra i 18 e i 24 anni. Ma anoressia, bulimia e binge eating disorder non risparmiano nemmeno le adolescenti: da qualche tempo si registra un certo numero di casi anche fra le bambine delle elementari e le ragazzine delle scuole medie. Nemmeno i maschi sono immuni. È vero che sono colpiti in misura molto minore, ma comunque su 100 persone malate, 10 sono proprio di sesso maschile.
La pubblicazione del ministero
Proprio alla luce di questa situazione, il ministero della Salute ha dedicato ai disturbi alimentari una pubblicazione, in cui elenca le strategie e le procedure per una gestione appropriata ed efficiente del problema.Secondo gli esperti, è essenziale il coinvolgimento di medici e pediatri di famiglia, che hanno un ruolo determinante nella diagnosi precoce di anoressia e bulimia. Fondamentale, poi, aumentare la disponibilità di terapie ambulatoriali specialistiche. I casi che non rispondono alle cure ambulatoriali necessitano di trattamenti intensivi in centri diurni, riabilitazione residenziale o ricovero.
I consigli per i genitori
Anche i genitori sono parte attiva di questo percorso. In particolare, devono essere in grado di riconoscere i sintomi. Ecco quando l’adolescente può essere considerato a rischio di anoressia o bulimia:
– non ha più il ciclo,
– presta un’eccessiva attenzione a ciò che mangia,
– evita cibi che prima consumava con piacere,
– salta i pasti con scuse poco credibili,
– spezzetta i cibi per mangiarne una parte alla volta,
– dopo aver mangiato, va in bagno,
– si pesa spesso,
– si lamenta del suo aspetto fisico.