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Due giovani italiani su 10 tra i 15 e i 34 anni ha consumato cannabis nell’arco di un anno e beve alcolici frequentemente e, con particolare riguardo ai giovani di età tra i 14 e i 19 anni, il 49% ha giocato d’azzardo almeno una volta all’anno. I dati sulle dipendenze giovanili arrivano dalI’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente.
Aumenta il consumo di cannabis
La cannabis è la sostanza stupefacente più consumata al mondo. Stando ai dati del 2017 dell’Osservatorio europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze, in Europa ne fanno uso quasi 90 milioni di persone: di queste, 17 milioni tra i 15 e i 34 anni affermano di averla consumata almeno una volta nell’ultimo anno. Come spiegano i medici del Bambino Gesù, “genitori e insegnanti devono essere consapevoli che l’abuso di cannabis è tra i principali fattori di rischio di malattia psichiatrica e devono essere in grado di riconoscere alcuni segnali indicatori, tra cui modificazioni del comportamento e arrossamento oculare”. Niente toni giudicanti e atteggiamenti repressivi: “Al contrario – continuano i medici dell’ospedale romano – i genitori e gli insegnanti sono chiamati a mettersi al fianco degli adolescenti, suggerendo loro modalità più sane per rilassarsi, e far passare il messaggio che per essere accettati dagli altri non sempre bisogna essere euforici o disinibiti”.
Tanti pericoli dall’alcol
In ambito medico si raccomanda il divieto di assunzione di alcol almeno fino ai 16 anni perché solo a partire da questa età l’organismo è in grado di metabolizzarlo in modo corretto, spiegano i medici del Bambino Gesù. Eppure il consumo di bevande alcoliche è molto frequente già tra gli 11 e i 15 anni di età e rappresenta una delle dipendenze giovanili più diffuse. Tra i ragazzi il successo di queste bevande si deve alla loro facile reperibilità e al ruolo di “facilitatore” attribuito all’alcol poiché i suoi effetti, almeno in apparenza, possono aiutare il ragazzo a superare ansie e paure. Attenzione, però, avvertono gli esperti, all’assunzione reiterata nel tempo che può dar vita a malessere psico-fisico e a comportamenti pericolosi: nei casi più gravi è bene rivolgersi a uno specialista.
Gioco d’azzardo per il 20% tra 10 e 17 anni
Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia il 20% dei ragazzi tra i 10 e i 17 anni frequenta agenzie di scommesse e il 25% dei più piccoli (di età compresa tra i 7 e i 9 anni) usa la propria ‘paghetta’ per lotterie e ‘gratta e vinci’. Tra le dipendenze giovanili, il gioco d’azzardo risulta particolarmente allarmante, spiegano dal Bambino Gesù, per il coinvolgimento di giovanissimi e bambini: per questo i genitori, gli insegnanti e in generale tutti gli adulti che si occupano di bambini e adolescenti non devono mai abbassare la guardia. “Tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare ci sono l’interesse continuo per il gioco d’azzardo, il disinteresse verso attività scolastiche e ricreative, le frequenti assenze ingiustificate, i disturbi del sonno e i furti in casa”.
Fonti / Bibliografia
- Istituto per la Salute del Bambino e dell'Adolescente - Ospedale Pediatrico Bambino GesùLa salute non è la semplice assenza di malattia, ma lo stato di benessere complessivo che permette ad ognuno di esprimere appieno le proprie potenzialità - Fonte: OMS 1946
- Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze | Unione europeaL'OEDT fornisce all'UE informazioni indipendenti sulle droghe e tossicodipendenze per agevolare l'elaborazione di politiche efficaci in materia. Scopri di più sulle sue attività.