Dipendenze giovanili: fanno paura cannabis, alcol e gioco d’azzardo

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 02/03/2020 Aggiornato il 02/03/2020

Contro le dipendenze giovanili i consigli dei medici dell’ospedale Bambino Gesù di Roma per genitori e insegnanti

Dipendenze giovanili: fanno paura cannabis, alcol e gioco d’azzardo

Due giovani italiani su 10 tra i 15 e i 34 anni ha consumato cannabis nell’arco di un anno e beve alcolici frequentemente e, con particolare riguardo ai giovani di età tra i 14 e i 19 anni, il 49% ha giocato d’azzardo almeno una volta all’anno. I dati sulle dipendenze giovanili arrivano dalI’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente

Aumenta il consumo di cannabis

La cannabis è la sostanza stupefacente più consumata al mondo. Stando ai dati del 2017 dell’Osservatorio europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze, in Europa ne fanno uso quasi 90 milioni di persone: di queste, 17 milioni tra i 15 e i 34 anni affermano di averla consumata almeno una volta nell’ultimo anno. Come spiegano i medici del Bambino Gesù, “genitori e insegnanti devono essere consapevoli che l’abuso di cannabis è tra i principali fattori di rischio di malattia psichiatrica e devono essere in grado di riconoscere alcuni segnali indicatori, tra cui modificazioni del comportamento e arrossamento oculare”. Niente toni giudicanti e atteggiamenti repressivi: “Al contrario – continuano i medici dell’ospedale romano – i genitori e gli insegnanti sono chiamati a mettersi al fianco degli adolescenti, suggerendo loro modalità più sane per rilassarsi, e far passare il messaggio che per essere accettati dagli altri non sempre bisogna essere euforici o disinibiti”.

Tanti pericoli dall’alcol

In ambito medico si raccomanda il divieto di assunzione di alcol almeno fino ai 16 anni perché solo a partire da questa età l’organismo è in grado di metabolizzarlo in modo corretto, spiegano i medici del Bambino Gesù. Eppure il consumo di bevande alcoliche è molto frequente già tra gli 11 e i 15 anni di età e rappresenta una delle dipendenze giovanili più diffuse. Tra i ragazzi il successo di queste bevande si deve alla loro facile reperibilità e al ruolo di “facilitatore” attribuito all’alcol poiché i suoi effetti, almeno in apparenza, possono aiutare il ragazzo a superare ansie e paure. Attenzione, però, avvertono gli esperti, all’assunzione reiterata nel tempo che può dar vita a malessere psico-fisico e a comportamenti pericolosi: nei casi più gravi è bene rivolgersi a uno specialista.

Gioco d’azzardo per il 20% tra 10 e 17 anni

Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia il 20% dei ragazzi tra i 10 e i 17 anni frequenta agenzie di scommesse e il 25% dei più piccoli (di età compresa tra i 7 e i 9 anni) usa la propria ‘paghetta’ per lotterie e ‘gratta e vinci’. Tra le dipendenze giovanili, il gioco d’azzardo risulta particolarmente allarmante, spiegano dal Bambino Gesù, per il coinvolgimento di giovanissimi e bambini: per questo i genitori, gli insegnanti e in generale tutti gli adulti che si occupano di bambini e adolescenti non devono mai abbassare la guardia. “Tra i campanelli d’allarme da non sottovalutare ci sono l’interesse continuo per il gioco d’azzardo, il disinteresse verso attività scolastiche e ricreative, le frequenti assenze ingiustificate, i disturbi del sonno e i furti in casa”.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Anche per quanto riguarda il fumo l’adolescenza rappresenta un passaggio critico nella vita dei ragazzi perché assume un ruolo di facilitatore nell’inserimento del gruppo dei pari. Gli esperti ricordano che tutte le sigarette, confezionate, fatte a mano o elettroniche, sono tutte nocive. 

 

Fonti / Bibliografia

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