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Chi è più a rischio
Asociale, arrendevole o aggressivo, ma anche apatico e paranoico. L’identikit di chi decide di “disintossicarsi” dalla rete, parla soprattutto di ragazzi tra i 13 e i 20 anni. A creare maggiore dipendenza da internet tra i più giovani sembrano essere i social network con la loro illusione di vita reale simulata, così come i giochi di ruolo, in particolare quelli di guerra. Anche se il fenomeno non risparmia il sesso femminile, è nettamente superiore la percentuale di maschi dipendenti: veri e propri “schiavi” della rete che non riescono a stare scollegati, altrimenti vanno in astinenza. In questo caso si possono manifestare sintomi anche gravi come ansia, depressione e paura di perdere il controllo di ciò che accade online.
Le strutture per disintossicarsi
Negli ultimi anni sono nate strutture dove è possibile curare la dipendenza da internet. Tra queste figurano il Centro per le psicopatologie da web del policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, nato nel 2009, e l’ambulatorio dell’ospedale “Molinette” di Torino aperto nel 2010 e facente capo al dipartimento di Psicologia clinica. In entrambi i casi la prenotazione per la prima visita avviene o rivolgendosi direttamente all’ospedale o chiamando i seguenti numeri: 06.30154332/06.30154121 per Roma; 011.6336740 per Torino.
Gli interventi del Centro del Policlinico Gemelli
Il Centro del Policlinico Gemelli è caratterizzato dalla multidisciplinarietà e dall’integrazione degli interventi. Non a caso, il protocollo è strutturato in tre passi: un colloquio iniziale per confermare o meno la diagnosi di dipendenza da internet; incontri successivi per individuare il problema che, in casi particolarmente gravi, può essere contenuto con un’appropriata cura farmacologica; l’inserimento progressivo in gruppi di riabilitazione, che hanno lo scopo di riattivare un contatto “dal vivo” con gli altri. Questo consente di mettere in atto esperienze di condivisione, senso del limite, capacità di attesa e comunicazione non verbale.
I numeri del centro non passano inosservati: a poco più di un anno dalla nascita della struttura, infatti, si contavano oltre 180 “malati” di Internet che sono stati seguiti dal personale medico. Persone che non riuscivano a staccarsi da videopoker online, da social network come Twitter e Facebook, ma anche con problemi legati alla pornografia sul web e ai giochi di ruolo.
Per approfondire l’argomento ecco l’intervista
al dottor Federico Tonioni, che dirige il Centro per la dipendenza da Internet di Roma.