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I rischi di patologie cardiocircolatorie aumentano per i bambini che soffrono di depressione infantile. Lo rivela un nuovo studio condotto da Jonathan Rottenberg, della University of South Florida. E diventa più elevato non soltanto il rischio di infarto, ma anche quello di essere obesi e soggetti a dipendenze, come per esempio quella dal fumo, fin dall’adolescenza.
Prevenire e curare in tempo
Jonathan Rottenberg, che ha pubblicato i risultati della sua ricerca sulla rivista Psychosomatic Medicine, ha osservato la presenza di alti tassi di patologie cardiache tra i genitori di adolescenti che sono stati depressi durante l’infanzia. Da tempo è nota l’associazione tra depressione e rischio cardiaco, ma finora non era mai stato chiarito quando questa correlazione emergesse e se potesse essere rilevabile già dai primi anni in cui si sviluppa il disturbo mentale. I risultati dello studio statunitense dimostrano, quindi, che è necessario prevenire e trattare in tempo la depressione infantile per ridurre le probabilità di insorgenza di malattie cardiovascolari nel corso del tempo.
Ansia e depressione
Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi su quelle forme di depressione infantile che si manifestano in modo clinico già in adolescenza. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Scientifico Medea-La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco) ha messo in evidenza il nesso tra la predisposizione genetica all’ansia e la depressione in adolescenza, tenendo conto anche delle variabili ambientali. L’indagine ha preso in esame 300 ragazzi che sono stati seguiti per 5 anni. Il lavoro si è focalizzato sul ruolo delle varianti genetiche che controllano il trasportatore della serotonina, importante nei disturbi dell’umore. Dopo il periodo di valutazione, è stato dimostrato che I bambini ansiosi con un assetto genetico sfavorevole sul funzionamento del sistema della serotonina sviluppano più facilmente una depressione clinica in adolescenza, se hanno vissuto situazioni familiari stressanti.