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È allarme cutting, un fenomeno che in crescita tra i giovani, che vedono in questa pratica di autolesionismo l’unica soluzione per alleviare il dolore psicologico cui sono sottoposti perché non sono in grado di superare emozioni negative, si sentono sottostimati, oggetto di critiche o di veri e propri atti di bullismo.
Più colpite le ragazze
A sostenerlo è una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica EClinicalMedicine. effettuata su un campione di 60 giovani, Secondo questo studio le ragazze hanno dimostrato maggiore sensibilità verso i feedback ricevuti, credendo di aver ricevuto più giudizi negativi che positivi. Dai risultati della ricerca è anche emerso che durante l’adolescenza il cutting tende a interessare molto di più le ragazze, mentre in età adulta si manifesta in maniera uguagliabile negli uomini e nelle donne.
Le cause dell’autolesionismo
Chi ricorre al fenomeno del cutting spesso lo fa per far fronte a emozioni e dolori negativi provati interiormente che trasferiscono sul proprio corpo con tagli su braccia e gambe con il solo scopo di ferirlo. I fattori scatenanti possono essere: ansia, depressione, bullismo, cyberbullismo, incomprensioni, mancanza di comunicazione, esperienze di abuso, maltrattamenti in famiglia, gioco d’azzardo, condotte sessuali promiscue. Tra i segnali d’allarme anche l’andamento scolastico, il cambiamento d’umore, la scarsa autostima e la tendenza a restare molto spesso in solitudine, aumentando la distanza tra sé e gli altri.
Terapie mirate
Per combattere il cutting è importante intervenire in tempo con terapie mirate anche a livello cognitivo e comportamentale, orientate ad aiutare gli adolescenti nello sviluppo di relazioni sociali positive. Se il disturbo di danneggiare il proprio corpo da giovani non viene trattato in tempo può trasformarsi in un fattore di rischio di comportamenti suicidari da adulti.