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Tra le cause di miopia, lo studio influisce Lo afferma uno studio condotto dai ricercatori tedeschi dell’University Medical Center di Mainz su un campione di 4.658 persone. A quanto pare, infatti, la gravità della miopia sarebbe direttamente proporzionale al più altro livello di istruzione e sarebbe, quindi, una diretta conseguenza del maggior numero di ore passate su libri e quaderni e, oggi, anche a tablet o eReader. Insomma, c’è un po’ di verità nell’immagine tradizionale del topo di biblioteca che porta immancabilmente gli occhiali da vista.
Conta più l’ambiente dei geni
Nell’aggravarsi o nell’instaurarsi della miopia, secondo i dati raccolti, sarebbe ben più importante il fattore ambientale rispetto a quello legato alla predisposizione genetica. Durante la ricerca si è potuto evidenziare come il 24% delle persone senza diploma di scuola superiore fosse miope, ma la percentuale dei diplomati miopi era del 35%. Altissima, invece, quella dei laureati: più della metà, il 53% per la precisione, accusava seri problemi di miopia. In merito ai dati acquisiti, è apparso evidente come la miopia peggiorasse notevolmente per ogni anno di studio in più. Durante lo studio sono stati esaminati anche più di quaranta marcatori genetici, ma il potenziale più elevato non era dato da questi, bensì proprio dal livello di istruzione. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista della American Academy of Ophthalmology.
Una malattia in crescita
La miopia è una patologia molto comune: in Italia si stima che ne sia affetto il 25 per cento della popolazione, ma negli ultimi decenni è in forte crescita un po’ ovunque tra i bambini e gli adolescenti. In particolare sta diventando una malattia molto diffusa nelle nazioni asiatiche a più alto tasso di sviluppo economico. In Paesi come Singapore, Taiwan o la Corea del Sud i miopi raggiungono l’ottanta per cento della popolazione. A parte il fastidio e la spesa economica di portare occhiali o lenti a contatto per correggere il difetto, pare che la miopia sia associata negli adulti a un rischio aumentato di distacco della retina e di cataratta.