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Gli effetti della cannabis sullo sviluppo del cervello, sulla capacità di concentrazione e sulla salute in generale, sono stati a lungo discussi e tutt’oggi sono uno degli argomenti al centro di confronti non solo all’interno della società civile o nel rapporto tra genitori e figli, ma anche all’interno della stessa comunità scientifica. Recenti studi, però, sono concordi nell’affermare che gli effetti della cannabis fumata prima dei 15 anni (situazione oggi molto frequente) siano deleteri per la salute futura dell’adolescente.
In Canada se ne consuma di più
La ricerca che ha analizzato gli effetti della cannabis sul cervello degli adolescenti, è stata condotta da Didier Jutras-Aswad, psichiatra dell’università di Montréal, analizzando dati provenienti da ben 120 studi scientifici che hanno studiato le conseguenze della cannabis sulla salute del cervello dei ragazzi. Il Paese preso in considerazione è stato, nello specifico, il Canada poiché è proprio qui che si riscontra un consumo di cannabis più massiccio tra gli adolescenti rispetto al resto del mondo (dove, comunque, questa sostanza è fumata sempre più precocemente)
Effetti sulla salute del cervello
L’adolescenza, ha spiegato Didier Jutras-Aswad, è un momento estremamente cruciale per quanto riguarda lo sviluppo cerebrale e, dunque, qualsiasi sostanza o trauma inteferisca con il cervello, “lascia il segno”. Proprio in questa delicatissima fase della crescita, infatti, si affina e si fa più precisa la comunicazione necessaria esistente tra le differenti aree cerebrali e fumare cannabis può interferire con questo importante processo naturale.
Probabilità maggiore di psicosi
L’inteferenza della cannabis sullo sviluppo fisiologico e sano del cervello negli adolescenti è dimostrata, ma non sono state dimostrate ancora relazioni certe del tipo causa-effetto tra patologie neurologiche o psichiatriche e fumo precoce della cannabis prima del quindicesimo anno di età. All’interno della comunità scientifica esiste, però, la convinzione che ci sia una sorta di relazione tra l’aumentata probabilità che una psicosi latente si manifesti precocemente e il consumo di cannabis nell’età dello sviluppo cerebrale. Ovvero, la cannabis non causerebbe la patologia psichiatrica ma agevolerebbe la sua manifestazione laddove quest’ultima sia in latenza. Con precisione, il rischio di psicosi per chi consuma cannabis prima dei 15 anni, si moltiplicherebbe addirittura per quattro.
Adolescenza, periodo di sperimentazione
Un altro dato interessante, emerso dalla ricerca canadese, è che un’altissima percentuale di studenti delle scuole superiori confessa di aver fumato cannabis una o più volte prima dei 15 anni, ma circa la metà dei ragazzi, ha poi smesso una volta finite le scuole superiori. Quello dell’adolescenza si presenta, quindi, come un periodo di transizione e sperimentazione che può sì portare a sviluppare alcuni tipi di disagi psichici, se vissuto tra dipendenze varie, ma può anche comunque condurre a una vita adulta sana ed equilibrata.