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Secondo i dati della Relazione annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze, in Italia un adolescente su 4 fuma spinelli e il consumo di cannabis è in aumento. Più nel dettaglio, tra gli studenti di 15-19 anni, quelli che hanno fumato cannabis negli ultimi 12 mesi sono passati dal 21,56% (2013) al 23,46% (2014); raggiungono il 27,1% se si considera il consumo almeno una volta nella vita e il 15,8% quando si fa riferimento agli ultimi 30 giorni. L’aumento più consistente di consumo di spinelli si registra tra le ragazze, con 3 punti percentuali in più rispetto all’anno scorso. Si tratta di una tendenza che conferma anche i dati dell’anno precedente. Nella relazione del 2013, infatti, il consumo di cannabis era passato dal 19,4% del 2011 al 21,43% del 2012.
Diminuisce il consumo di altre sostanze
L’analisi generale dell’andamento dei consumatori negli ultimi 12 mesi, riferiti alla popolazione generale tra i 15 e i 64 anni, conferma invece una tendenza alla contrazione del numero di consumatori, per sostanze quali eroina, cocaina, allucinogeni, stimolanti. Parallelamente all’indagine di popolazione generale, il Dipartimento politiche antidroga ha affidato all’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano i prelievi e l’analisi di campioni di acque reflue (fognature) rilevati presso 17 centri urbani distribuiti su tutto il territorio nazionale per la misura delle concentrazioni di residui di sostanze stupefacenti. I dati evidenziano che la concentrazione di cannabis nelle acque reflue è cresciuta del 10,96%, mentre diminuisce dello 0,75% quella di cocaina. Il 21% dei ragazzi ha consumato diverse sostanze. Fortunatamente è in continuo calo il numero di morti per droga (344 nel 2013, erano mille nel 1999).
La dipendenza dal gioco d’azzardo
Preoccupa, infine, un nuovo grave tipo di dipendenza, quella dal gioco d’azzardo: se nel 2012 erano 5.800 le persone in cura per gioco compulsivo, nel 2013 sono diventate 6.800. Il fenomeno del gioco patologico riguarda purtroppo anche i giovani: secondo i dati presenti nella Relazione, si stima che i giovani giocatori problematici (che non hanno sviluppato dipendenza ma hanno abbandonato un atteggiamento prudente) sono il 4,3% mentre quelli patologici (dipendenti) sono il 3,8%. Lombardia e Veneto sono le regioni con il maggior numero di persone in trattamento.