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Ai già noti danni sull’attività cerebrale, si è scoperto ora che l’uso di cannabis da parte dei giovani influisce anche sull’attività respiratoria, mettendo in pericolo la salute dei polmoni.
Danni come il fumo di sigaretta
Fumare marijuana comporta un peggioramento dei parametri spirometrici, esattamente come avviene con il tabacco: viene cioè compromessa la capacità dei polmoni di veicolare l’ossigeno. È quanto ha riscontrato un team di ricerca dell’Università di Istanbul, monitorando per 4 anni un gruppo di adolescenti. Nello specifico, la FVC, parametro che valuta il volume massimo dell’aria inspirata, e la FEV1, test che rivela il volume massimo di aria espirata in un secondo, erano statisticamente inferiori rispetto ai ragazzi non fumatori con percentuali dal 25% al 75%. Inoltre, non solo il tabacco, ma anche la cannabis contiene sostanze cancerogene, ma servono nuovi studi per capire meglio l’entità degli effetti.
Coinvolto tutto l’apparato respiratorio
Lo studio ha evidenziato altri danni sulla salute derivanti dalla cannabis: congestione nasale (56%), catarro (76%), difficoltà nello svolgimento di attività fisica (75%), dispnea, ossia affaticamento respiratorio (51%), tosse cronica (57%).
Il parere dell’esperto
Come fa notare il dottor Roberto Boffi, pneumologo dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, “le malattia respiratorie ostruttive come asma e BCPO sono molto più frequenti in chi fuma e il tumore al polmone per il 90% dei casi è provocato dal fumo”.