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Il bullismo, cyberbullismo e sexting sono sempre più diffusi anche in Italia. La conferma arriva dai dati del Rapporto Censis 2016, secondo cui nel corso del 2015 ben il 52,7% dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni ha subito comportamenti offensivi o addirittura violenti da parte dei coetanei. Una percentuale ancora più elevata riguarda i ragazzi più giovani (11-13 anni), dove tocca quota 53,3%, e nel sesso femminile, dove raggiunge il 55,6%.
Gli ultimi dati destano preoccupazione
Le cose non vanno meglio sul web, anzi. Stando all’Osservatorio nazionale adolescenza 1 ragazzo su 10 tra gli 11 e i 13 anni e l’8,5% dei ragazzi più grandi tra i 14 e i 19 anni sono vittime di cyberbullismo. Ancora una volta, le ragazze sono più colpite: 70% contro il 60% dei maschi. Anche il fenomeno del sexting, ossia del cyberbullismo a sfondo sessuale, è in crescita: sempre secondo l’Osservatorio, fin dagli 11 anni di età gli adolescenti hanno la tendenza di scattarsi selfie intimi e senza vestiti e di inviare le immagini o i video nelle chat.
Le regole da seguire
Ma difendersi non è impossibile. Ecco le regole raccomandate dai pediatri di Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici) a ragazzi e genitori per contrastare bullismo, cyberbullismo e sexting.
RISPETTA – Il bullismo non è uno scherzo. Non offendere i tuoi compagni o amici. Anche se ognuno è diverso, la prima regola è il rispetto.
COINVOLGI – Se vedi un tuo coetaneo escluso dai giochi e dalle attività che fate, coinvolgilo, anche se può sembrarti diverso.
DIALOGA – Subire il bullismo fa stare male. Parlane con un adulto di cui ti fidi, con i tuoi genitori, con gli insegnanti, con il tuo medico. Per i genitori: osserva il comportamento di tuo figlio. Ogni cambiamento improvviso nel suo comportamento, senza un motivo ragionevole, deve destare la nostra attenzione.
SEGNALA – Se sai che qualcuno subisce prepotenze, parlane subito con un adulto. Questo non vuol dire fare la spia, ma aiutare gli altri. Per i genitori: parla in modo rassicurante con tuo figlio di quanto è successo, sollevalo dai sentimenti di colpa e premialo per averne parlato.
REAGISCI – Se gli atti di bullismo diventano violenti, se ti prendono in giro sui social network, dopo averne parlato con la tua famiglia e la scuola se gli episodi continuano rivolgiti ai centri specializzati o a Carabinieri e Polizia di Stato.
NON ISOLARTI – Spesso il bullo provoca quando sei solo. Se stai vicino agli adulti e ai compagni che possono aiutarti, sarà difficile per lui avvicinarsi.
RIFIUTA LA VIOLENZA – Se una o più persone compiono atti ripetuti di bullismo colpendoti, con violenza difenditi, ma non diventare violento anche tu. Per i genitori: non chiedete a vostro figlio di “ripagare” il bullo con lo stesso comportamento.
FAI BUON USO DEI SOCIAL NETWORK – Usa i social network in maniera responsabile e rispettosa per comunicare con i tuoi amici. Non “taggare” i tuoi compagni senza aver avuto prima la loro autorizzazione, non parlare male di loro, non caricare video che potrebbero creare imbarazzo o vergogna.
PENSA PRIMA DI AGIRE – Cosa succede se compio quel gesto? Se rubo la merenda? Se diffondo immagini imbarazzanti o con contenuti espliciti del mio fidanzato/a o dei miei compagni in rete? Se faccio scherzi telefonici a un mio compagno continuamente? Prima di compiere certe azioni, pensa, rifletti e poi agisci. Certe azioni se gravi comportano delle violazioni della legge e si è perseguibili.