Argomenti trattati
I rapidi eccessi di alcol, ossia il binge drinking, da parte soprattutto dei giovani, mettono i reni a rischio. È l’allarme lanciato in occasione del recente Congresso di Cardionefrologia 2019.
6 o più drink in una serata
“Tra i vari comportamenti, quello che preoccupa di più i nefrologi sono i nuovi modelli del consumo di alcol diffusi tra i giovani, con in testa il cosiddetto binge drinkin, sei o più drink assunti in una sola serata per cercare lo sballo e la perdita di controllo”, commenta Luca Di Lullo, responsabile scientifico dell’evento.
Fenomeno in crescita
Il fenomeno, come sottolinea anche il ministero della Salute nella relazione annuale al Parlamento, interessa circa 8,6 milioni di italiani. Nel 2017 riguardava il 17% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e 800mila minorenni, che non si limitano più a consumare vino o birra, ma si sono spostati verso cocktail, liquori e distillati, in modo molto preoccupante.
Pericolo insufficienza renale
“L’eccesso di bevande alcoliche è un noto fattore di rischio di insufficienza renale – spiega ancora l’esperto – il danno può facilmente diventare cronico anche perché le malattie renali sono silenti sino agli stadi più gravi. Negli ultimi anni abbiamo assistito a casi di giovanissimi per i quali è stata necessaria la dialisi per contrastare gli effetti di tossicità acuta delle bevande alcoliche. Il consumo sia acuto sia cronico può compromettere la funzione dei reni che non riescono più a regolare la quantità di fluidi ed elettroliti nell’organismo”.
Rischio pressione alta
Prosegue Di Lullo: “L’alcol e i suoi sottoprodotti tossici sono in grado di mandare in tilt anche l’equilibrio ormonale che regola la pressione sanguigna e la produzione di globuli rossi. Inoltre, l’effetto diuretico porta a urinare più spesso alterando l’equilibrio di sodio, potassio, calcio e fosfati. E aumenta anche la pressione arteriosa”.