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Ancora oggi non si sa quali siano le cause dell’anoressia, anche se è certa una base genetica. Nel corso degli anni sono state avanzate varie ipotesi. Secondo l’ultima, all’origine potrebbe esserci il colesterolo, più precisamente il modo in cui l’organismo gestisce questa sostanza.
Ricerca su 3.200 persone
La tesi è stata formulata da un gruppo di ricercatori americani dell’Istituto Scripps Research (TSRI), che ha condotto uno studio in proposito, con la collaborazione di un team internazionale di collaboratori che rappresentano oltre 20 istituti di ricerca. Lo studio ha riguardato 1.200 pazienti malati di anoressia e oltre 2.000 persone sane. Gli autori hanno analizzato il profilo genetico di tutti i volontari. In particolare, hanno preso in considerazione i geni che studi passati avevano collegato a un disturbo del comportamento alimentare (non necessariamente anoressia).
Anomalia in un gene che controlla il colesterolo
Dall’analisi, è emerso che esiste un gene che ha un ruolo importante nella comparsa dell’anoressia: il gene EPHX2, che codifica l’epossido idrolasi 2. Quest’ultimo è un enzima che ha la funzione di regolare il metabolismo del colesterolo. La maggior parte delle persone malate di anoressia presentava una variante del gene EPHX2. Non solo: aveva anche livelli molto elevati di colesterolo nel sangue, pur mangiando pochissimo ed essendo praticamente sotto nutrita.
Alla base anche cause non psicologiche
Gli esperti hanno concluso che il normale comportamento alimentare potrebbe essere modificato da alcune varianti del gene che codifica l’enzima preposto alla regolazione del metabolismo del colesterolo. Ovviamente serviranno ulteriori conferme, ma queste scoperte rappresentano comunque un passo in avanti nella comprensione delle cause dell’anoressia, una malattia sempre più diffusa, soprattutto fra le adolescenti.