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L’anoressia è stata a lungo oggetto di discussioni e dibattiti, soprattutto nella sua relazione con l’emulazione di modelle e attrici magre da parte delle adolescenti. Poi, per un po’ di tempo, il fenomeno è stato ridimensionato puntando l’attenzione su altri aspetti dell’anoressia. Oggi, invece, il problema dell’anoressia da emulazione torna in tutta la sua forza, complice anche l’uso intensivo e incontrollato di social network come Instagram da parte degli adolescenti.
Anoressia in crescita
L’attenzione sul problema è stata posta soprattutto da un recente appello di Nutrimente Onlus, associazione che si occupa proprio della prevenzione e della cura dei disturbi alimentari. I dati allarmanti, invece, sono quelli della World Health Organization: il problema non è da poco perché i disturbi alimentari sono la seconda causa di morte per le adolescenti.
Modelle troppo magre
E la responsabilità sarebbe anche di chi veicola immagini di modelle eccessivamente magre ogni giorno e senza sosta. Scelta ormai vietata in Francia, dove oggi è proibito utilizzare immagini di indossatrici troppo magre e deperite per pubblicità e sfilate.
A rischio una ragazza su due
Decisione che si rivela quanto mai sana, soprattutto se consideriamo che gli esperti avvertono del rischio che una ragazza su due sia proprio a rischio di anoressia da emulazione.
Le leggi anti-anoressia in Francia
La lezione francese potrebbe essere considerata anche in Italia. Infatti, la legge anti-anoressia va a tutelare non solo le categorie più a rischio, quelle più sensibili al giudizio estetico (ballerini, modelli), ma anche i giovani e i teenager in generale. L’adolescenza rappresenta un’età rischiosissima in tal senso.
Anche i maschi a rischio
Non solo le ragazze, oggi anche gli adolescenti maschi (il 10% secondo l’Oms) sono soggetti a disturbi alimentari-fisici come l’anoressia, l’ortoressia (ossessione da alimentazione sana) e la vigoressia (ossessione per il volume muscolare). Sono sempre di più, infatti, gli adolescenti che eccedono in diete drastiche, esercizio fisico e abuso di lassativi o inibitori del senso di fame.