Argomenti trattati
Sono giovanissime, anche solo 12 anni, e sono vittime di anoressia e bulimia, disturbi del comportamento alimentare che conosce soltanto crescita. Secondo la Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare (Sisdca) anoressia, bulimia e altri problemi legati al cibo come il binge eating sono, infatti, un fenomeno in aumento in Italia, dove c’è una sempre maggiore attenzione nei confronti dell’immagine e le vittime sono in aumento. Il 5-6% della popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni soffre di un rapporto alterato e patologico con l’alimentazione e il proprio corpo.
Fenomeno in crescita tra le giovanissime
I dati sono allarmanti e disegnano un quadro sconcertante di una popolazione femminile che non ha scampo da anoressia e bulimia, due malattie che mettono in ginocchio soprattutto le giovani donne. Le stime dicono che tra le ragazze l’incidenza di queste malattie sia dello 0,5% per l’anoressia, tra l’1% e il 2% per la bulimia e del 3-4% circa per i disturbi “Ednos”, vale a dire tutti quelli che sfuggono ai criteri diagnostici classici che permetterebbero di definirli. La percentuale messa in evidenza dagli esperti, secondo la Sisdca, può salire al 10% considerando anche i disturbi parziali, cioè quelle situazioni non ancora patologiche, ma che possono rappresentare un campanello d’allarme.
Si può guarire?
Secondo i dati dell’American Psychiatric Association (Apa), solo una bassa percentuale di anoressici guarisce completamente, ma nella maggior parte dei casi si ottengono, comunque, buoni risultati (in generale, gli esperti dicono che il trattamento è tanto più effettivo quanto più è giovane il paziente che lo inizia). Tuttavia nei soggetti rimangono spesso sintomi ossessivo-compulsivi, fobie e abuso di sostanze; i due terzi degli anoressici continuano ad avere problemi di relazione con il cibo e il peso corporeo e il 40% circa manifesta sintomi di bulimia.
Buoni risultati per oltre il 40% dei pazienti
Buoni risultati possono giungere, tuttavia, per una buona percentuale di pazienti. Il rapporto e le linee guida pubblicate nel 2000 dall’Apa indicano, infatti, che più del 44% dei pazienti trattati ha ottenuto buoni risultati, con il recupero del 15% del peso corporeo e con la regolarizzazione del ciclo mestruale (infatti le donne con disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia, possono soffrire di amenorrea, cioè la mancanza delle mestruazioni).