È un fenomeno in crescita, e sempre più precoce, quello della dipendenza da web e da pc: dalle ultime stime risulterebbe infatti che ben 240mila giovanissimi, tra gli 11 e i 16 anni, passino mediamente più di 3 ore al giorno davanti allo schermo.
La Federazione italiana degli ordini dei medici (Fnomceo), che ha lanciato l’allarme, ha poi segnalato come nel nostro Paese siano sempre più diffusi disturbi seri come la Sindrome di Hikikomori, una dipendenza da web che porta chi ne soffre a isolarsi: fino a pochi anni fa era presente solo in Giappone ma ora si sta purtroppo diffondendo anche negli Stati Uniti e in Europa.
Il computer diventa l’unico amico
Secondo gli esperti si tratta di un fenomeno preoccupante, che però ancora oggi troppo spesso viene sottovalutato. I giovanissimi “vittime” della dipendenza da web non sono autistici o necessariamente vanno male a scuola. Anzi, il più delle volte riescono a raggiungere risultati sufficienti nelle materie scolastiche; il punto è che poi, quando tornano a casa, si piazzano davanti allo schermo e vi trascorrono tutto il pomeriggio e spesso anche la sera. In pratica, è come se il computer diventasse il loro unico amico. Il risultato è che i ragazzi vengono completamente assorbiti dalla realtà virtuale e dimenticano la vita vera, fatta di scambi autentici con persone “reali”.