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In America la definiscono “botox-mania”. È la tendenza a ricorrere al botulino per distendere le rughe e dare al viso un aspetto più fresco e vitale. Una tentazione che non conosce frontiere: con 60 mila fiale di botulino e 150 mila di collagene le donne italiane si confermano ai primi posti in Europa per ricorso alla chirurgia estetica.
Sempre più giovanissime
Ma la passione per il botulino non conosce anche limiti di età: sono sempre di più, infatti, le adolescenti che scelgono le micro-iniezioni per migliorare il loro aspetto. Se le donne over 40, infatti, si pentono sempre più spesso del ricorso selvaggio al botulino, quelle sotto i trenta ammettono quasi orgogliosamente di farne un uso preventivo. Sono proprio le più giovani, infatti, a far lievitare il mercato del 15% ogni anno, una percentuale decisamente significativa in tempi di crisi. Il fenomeno è talmente rilevante che il quotidiano inglese Daily Mirror ha coniato la definizione di “toxic teen”, ragazzine tossiche, per definire le adolescenti che ricorrono al botox e che ne diventano dipendenti al punto di aver bisogno di una disintossicazione. Fenomeno che va di pari passo con un’altra allarmante moda che si sta diffondendo anche tra i ragazzi: quella di ricorrere al chirurgo estetico per rimodellare il proprio corpo.
Attenzione ai rischi
Gli ambienti scientifici mettono in guardia. L’uso del botulino è sconsigliato sui visi degli adolescenti che non hanno nemmeno le rughe di espressione: aumenta, infatti, il rischio di immobilizzazione del volto e contemporaneamente diminuisce l’effetto che la sostanza può avere negli anni successivi visto che a lungo andare l’organismo può sviluppare una sorta di resistenza al botulino che così non sortisce più gli effetti desiderati. Un altro rischio da non sottovalutare è legato al fatto che l’uso di una sostanza che omologa i tratti estetici può frenare lo sviluppo della personalità in senso originale e creativo. Il consiglio: diffidare dei medici senza scrupoli sempre disponibili ad accogliere tutte le richieste delle pazienti, anche quelle che sono la testimonianza evidente di un disagio psicologico legato alla crescita e dovuto a un percorso di maturazione ancora in divenire.