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Il consumo di alcol e droghe fra i minori sta diventando sempre più un’emergenza. L’ultimo allarme arriva dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che di recente ha scritto una lettera a governo, conferenza delle regioni e conferenza stato-città per sottolineare l’importanza e la necessità di mettere a punto di un piano di azione per proteggere i nostri ragazzi.
Gli ultimi dati
L’Italia è fra i primi Paesi europei per numero di giovani dediti all’alcol. Secondo i dati ufficiali, il 42,3% delle ragazze e il 52,5% dei ragazzi fra gli 11 e i 25 anni consuma almeno una bevanda alcolica nel corso dell’anno. Eppure, la legge vieta di vendere alcolici ai minori di 18 anni. Non solo: secondo le indicazioni della comunità scientifica, i ragazzi non dovrebbero mai bere almeno fino ai 21 anni di età, perché prima il loro cervello è in via di formazione e molto suscettibile agli effetti dell’alcol. Anche per quanto riguarda i consumi di droghe, purtroppo, la situazione è critica. Fra l’altro, si utilizzano sempre più sostanze reperibili in internet e molto pericolose.
Servono azioni concrete
Ecco perché l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha deciso di intervenire. Nel documento inviato agli amministratori e politici, la Garante Filomena Albano ha scritto che “sono sempre più numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Bisogna aumentare la frequenza dei controlli periodici, i cosiddetti bilanci di salute, tra i 10 e i 14 anni. E poi vanno rafforzati, a livello locale, i controlli sul rispetto dei divieti di vendita ai minori di 18 anni”. Nella lettera sono raccomandate altre attività di prevenzione, come l’attivazione di corsi di formazione rivolti al personale deputato ai servizi di controllo, la promozione di progetti e strumenti di prevenzione che rafforzino l’autostima specialmente in ambito scolastico, l’attivazione di sportelli psicologici in tutte le scuole secondarie superiori.
Dal pediatra al medico di famiglia
È importante anche che al momento del passaggio dal pediatra al medico di base, il primo rediga e trasmetta una scheda clinica relativa al ragazzo. In questo modo diventerebbe più facile individuare precocemente i giovani che rischiano di sviluppare dipendenza da alcol e/o droghe. Pediatra e medico di base, infatti, hanno un ruolo fondamentale in questo senso.