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L’ictus, causato dall’improvvisa rottura di un vaso cerebrale, è evento associato solitamente all’età avanzata. Effettivamente è così, in quanto il rischio aumenta con l’aumentare degli anni, tuttavia negli ultimi tempi sono sensibilmente cresciuti anche i casi di ictus cerebrale tra i giovani. A causa anche del consumo di alcol e droghe.
Casi raddoppiati
Carlo Gandolfo, ordinario di Neurologia all’Università di Genova e membro del Comitato tecnico scientifico di Alice Italia Onlus (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), ha denunciato un sensibile aumento di casi nelle fasce più giovani d’età, purtroppo da attribuire in gran parte alla maggior diffusione di alcol e droghe. Si sta verificando circa il doppio di nuovi casi di ictus giovanile rispetto, per esempio, ai nuovi casi di sclerosi multipla in chi ha meno di 45 anni. L’insorgenza di ictus nei giovani si associa a un tasso maggiore di mortalità rispetto ai coetanei e, soprattutto, a un aumento di disabilità permanente, tanto più grave considerando la lunga aspettativa di vita di chi sopravvive all’ictus.
I rischi di alcol e droghe
L’abuso di bevande alcoliche, molto frequente tra i giovani, è considerato un fattore di rischio per l’ictus ischemico ed emorragico tanto da aumentare di 3-4 volte la possibilità di incorrere in un episodio di patologia cerebrovascolare. Tale rischio aumenta proporzionalmente alla quantità di alcol assunta: i forti bevitori, cioè quelli che assumono oltre tre bicchieri di alcol al giorno, hanno maggiori probabilità di avere un ictus rispetto ai bevitori moderati.
Attenzione anche al fumo
Un potente fattore di rischio è anche il fumo, poiché favorisce l’insorgenza di aterosclerosi precoce, cioè l’accumulo di grassi sulle pareti delle arterie, che a sua volta può causare l’ictus ischemico. È stata anche confermata una relazione tra ictus ischemico e l’uso di cannabis. In circa metà dei casi segnalati, inoltre non si può escludere del tutto il ruolo di cofattori favorenti come il fumo di tabacco. Molti sono anche i casi di emorragia cerebrale conseguenti all’uso di metanfetamina o prodotti simili (ecstasy, anfetamina), legati al potente effetto vasopressorio di queste sostanze.