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Schiavi delle scommesse, dei gratta e vinci e delle slot machines. Una realtà, secondo un’indagine condotta dalla Caritas di Roma su 1.600 giovani nelle scuole e nelle parrocchie della Capitale, che coinvolge due adolescenti su tre. In particolare, il 66,3% dei ragazzi dai 13 ai 17 anni gioca d’azzardo almeno una volta all’anno; il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale, almeno una volta al mese, attraverso scommesse sportive, gratta e vinci, slot machines, concorsi a premio.
Vietato per legge
Il gioco d’azzardo, vietato per legge ai minori, fa in realtà sempre più parte dell’universo giovani che, schiavi delle scommesse. spesso ne sottovalutano la pericolosità, pensando che “stando attenti” si possano evitare i problemi.
Visto in tv
La ricerca ha scavato a fondo nelle abitudini dei ragazzi, scoprendo che quasi la metà è influenzata dagli spot televisivi. Un dato importante, che fa comprendere quanto sia difficile arginare il fenomeno, poiché qualunque intervento volto a favorire un contenimento del gioco d’azzardo, non può ignorare la funzione promozionale fortissima della pubblicità televisiva.
Come si diventa schiavi delle scommesse
I ragazzi romani sono entranti nel mondo delle scommesse attraverso la pubblicità in tv (80,6%), oppure la pubblicità online (67,3%) o si sono imbattuti nell’azzardo al bar (64,8%). Quasi il 90% (89,1%) definisce l’azzardo “un’attività in cui si utilizza del denaro per vincerne altro, affidandosi alla fortuna”.
Pericoli ignorati
Nessuno o quasi ha citato termini come svago, abilità, competenze, rischio, pericolo. Il 38,5% riconosce l’esistenza di rischi ma afferma che “stando attenti” non succede niente, il 16,1% sostiene che se si è fortunati non succede niente di male e si possono fare i soldi (l’82,3% afferma che si gioca “per vincere soldi”…), quasi il 7% non pensa alcunché, il 5% ritiene l’azzardo un gioco come un altro. Insomma, un po’ di attenzione e un pizzico di fortuna dovrebbero, secondo i ragazzi intervistati, garantire vincite fantastiche e indolori.