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La prima visita ginecologica è un passo basilare per la salute femminile. Non c’è un’età giusta in cui farla, ma la si consiglia in genere tra i 13 e i 15 anni. Non è il caso di farla a seguito dell’arrivo della prima mestruazione mentre è utile effettuare un primo controllo, anche solo un colloquio, nel periodo intorno all’inizio dell’attività sessuale così che il medico possa fornire indicazioni riguardo la contraccezione e le malattie sessualmente trasmissibili.
La visita viene solitamente modulata in base all’età e non sempre è necessaria l’esplorazione vaginale se la ragazza non ha avuto rapporti. La madre può essere presente o meno: importante è che prepari la figlia rassicurandola e facendole presente quanto i controlli siano importanti per la tutela della salute.
Età per fare la prima visita ginecologica
«Non esiste un’età precisa in cui fare la prima visita ginecologica» specifica la dottoressa Alessandra Valerio, medico chirurgo, specialista in Ginecologia e Ostetricia presso il Poliambulatorio Aesthe Medica di Ferrara. «In genere si consiglia di effettuare un primo controllo nel periodo in cui ha inizio l’attività sessuale, che ovviamente non è definibile in termini di età perché molto variabile, in base a un complesso articolato di fattori, da ragazza a ragazza. Soprattutto se la ragazzina è molto giovane e non ci sono particolari problematiche, la prima visita ginecologica può anche limitarsi al solo colloquio: quello che conta infatti è che, in concomitanza con il debutto sessuale, il professionista informi in modo attento sulla contraccezione e sui rischi legati alle malattie a trasmissione sessuale».
Non è il caso invece di precipitarsi a prenotare la prima visita ginecologica all’arrivo della prima mestruazione. Fare questo controllo al momento del menarca è spesso solo una preoccupazione delle madri; ma non è opportuno far coincidere la prima visita ginecologica con la comparsa del ciclo perché, sia pur inconsciamente, questo fa sì che la ragazza associ le mestruazioni a un evento patologico, e non a un processo del tutto naturale quali sono, che non ha bisogno di un riscontro medico.
Soprattutto se le mestruazioni arrivano molto presto, poi, risulta difficile per una bambina accettare il passaggio dal pediatra al ginecologo e questo suggerisce quindi di aspettare ancora un po’ nel prenotare la prima visita ginecologica. Non devono preoccupare per altro i cicli irregolari, una condizione che in genere può anche durare per i primi due anni dopo l’arrivo della prima mestruazione. «E’ opportuno invece prenotare la prima visita ginecologica nel caso persistessero le irregolarità del ciclo nelle sue principali caratteristiche (ritmo, intensità, durata) o se la ragazza dovesse accusare intenso dolore con il flusso mestruale o con i rapporti sessuali così da individuare e trattare precocemente eventuali patologie dell’apparato genitale» precisa la ginecologa.
La prima visita ginecologica, poi, può essere anticipata, anche attorno ai 10-11 anni, in presenza di perdite vaginali anomale che possano essere indice di infezioni di vario genere. Soprattutto durante la preadolescenza e l’adolescenza, infatti, le difese immunitarie della zona genitale sono meno forti rispetto all’età adulta: questo può alterare il grado di acidità della zona vaginale e favorire la comparsa di irritazioni e infezioni. La visita o il semplice consulto con il ginecologo in questa fase può essere utile proprio perché la ragazza possa avere indicazioni su come comportarsi riguardo a tutto quanto concerne la prevenzione di questi fastidiosi disturbi, dall’igiene quotidiana alla scelta dell’abbigliamento intimo.
Prima visita ginecologica: come si svolge
«Bisogna sempre tenere conto che la prima visita ginecologica viene solitamente modulata in base all’età della paziente» commenta la ginecologa. «Non sempre è necessaria l’esplorazione vaginale, soprattutto nel caso di ragazze che non abbiano ancora avuto rapporti sessuali o molto giovani che non presentino particolari disturbi; in queste situazioni potrebbe essere indicato solo un colloquio ed eventualmente una valutazione ecografica dell’apparato genitale con approccio transaddominale (come una comune ecografia addominale) e/o la prescrizione di esami ematici (per esempio a carattere endocrino)».
In ogni caso anche se si rendesse necessaria un’esplorazione vaginale, non ci si deve preoccupare dal momento che il ginecologo ha a disposizione strumenti adatti alla giovane età, che non provocano dolore e lasciano integro l’imene.E’ bene che la mamma sia presente o no? Questa la risposta della ginecologa: «Si tratta di un dubbio più che legittimo che spesso coglie le mamme in occasione della prima visita ginecologica. In realtà gli approcci possono essere molteplici. Sicuramente per una ragazza molto giovane, cioè sotto i 14 anni, è opportuno che sia presente il genitore. Sopra i 14 anni il genitore ha il compito di facilitare il contatto tra la ragazza e lo specialista, ma, soprattutto quando il motivo di consultazione riguarda la sfera sessuale e la contraccezione sarebbe opportuno che il genitore lasciasse alla figlia lo spazio e la riservatezza necessari».
Quando fare il primo pap test
«Attualmente, a livello nazionale è in corso un programma di screening per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero nelle donne di età compresa tra i 24 ed i 65 anni» precisa la ginecologa. «Eseguire un pap test più precocemente può esporre la ragazza a trattamenti non necessari e che potrebbero persino comportare rischi per la sua vita riproduttiva. E’ importante invece prendere in considerazione il problema del papilloma virus. «L’HPV è un virus a trasmissione prevalentemente sessuale e ampiamente presente nella popolazione che è stato identificato come principale fattore causale nella genesi del tumore del collo dell’utero. Non a caso è in corso una campagna vaccinale per i ragazzi di età superiore a 11 anni: la raccomandazione oggi per ogni ragazza che effettua una valutazione ginecologica è quindi quella di aderire al programma vaccinale e alle chiamate di screening» commenta la ginecologa.
Come prepararsi
Per la prima visita ginecologica non occorre una particolare preparazione se non quella che si fa comunemente per una valutazione ginecologica da adulti: lavarsi come si fa di solito a casa e fare pipì prima di entrare nello studio qualora il professionista debba fare l’esplorazione vaginale e l’eventuale ecografia. Ma quello che conta soprattutto è che la prima visita ginecologica venga preparata dalla mamma, in particolare se il controllo avviene su una bimba o su una ragazzina molto giovane.
In questi casi la scelta del professionista da contattare è fondamentale: è importante, infatti, che si tratti di un medico dotato non solo di tatto ma anche di empatia, abituato ad avere a che fare con donne molto giovani. Basilare è poi che la mamma rassicuri la figlia che la visita non è dolorosa e che ci si trova davanti a un professionista di cui ci si deve fidare senza provare timore o vergogna. Può anche spiegare brevemente come avverrà la visita dicendo che il ginecologo controllerà prima i genitali esterni per rilevare l’eventuale presenza di anomalie anatomiche o infiammazioni vulvovaginali, farà una palpazione dell’addome e un’ecografia esterna oppure procederà alla visita interna, ma solo se necessario. Anche in questo caso è importante che la mamma rassicuri la ragazza sul fatto che il medico procederà con le dovute cautele, senza causare nessun tipo di dolore o di danno. Qualora la mamma decida di non essere presente alla visita è utile però che spieghi alla ragazza alcuni passaggi chiave:
- informare il ginecologo che si tratta della prima visita ginecologica. Il medico potrà così capire l’imbarazzo e mettere a proprio agio la paziente, rassicurandola su come avviene la visita.
- rispondere con tranquillità e con serenità alle domande del ginecologo
- spiegare eventuali problematiche
- chiedere al medico tutto quello che desidera sapere, senza timore, ponendo domande anche sulla sfera sessuale e sulla contraccezione
- non esitare a chiedere spiegazioni e chiarimenti quando ne ha bisogno, senza paura
Se la ragazza viene visitata da sola dal ginecologo è bene anche che sappia che la prima fase della visita consiste in una chiacchierata in cui il medico ricostruisce la storia medica familiare e personale della paziente attraverso una serie di domande. E’ utile quindi che si prepari facendo qualche domanda ai propri genitori prima di recarsi alla visita: se ci sono allergie a farmaci particolari, quali sono le malattie ricorrenti in famiglia, e così via. «Più l’età della prima visita cresce, più diventa importante infine che la madre passi alla figlia il messaggio che ci si può sempre rivolgere con fiducia al ginecologo che affronterà con lei i principali temi legati alla salute dell’apparato genitale e alla sessualità e la supporterà nelle scelte contraccettive e nella cura di eventuali patologie dell’apparato genitale. E che la prima visita ginecologica, così come del resto le successive, non deve essere vissuta come un trauma, bensì come un’opportunità finalizzata a conoscere meglio il proprio corpo e la propria sessualità e che l’alleanza con il professionista di riferimento darà i sui frutti in termini di salute e benessere» conclude la ginecologa.