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Dopo i 50 anni di età, nel mondo una donna su 3 (e un uomo su 5) corre il rischio di una frattura per osteoporosi. In media se ne verifica una ogni 3 secondi. Cifre alla mano, se è vero che è a partire dalla menopausa che la fragilità ossea può diventare un serio problema, specie in caso di fratture, per prevenirne il più possibile i danni è indispensabile pensarci per tempo. Il che significa molto tempo prima, ossia dall’adolescenza, il periodo in cui si costruisce la massa ossea scheletrica, passando per la vita fertile fino alla premenopausa e per tutto il periodo post-menopausale.
Le nuove Linee guida
Sono queste le nuove indicazioni per prevenire l’osteoporosi, malattia dell’apparato scheletrico che provoca una riduzione della resistenza dell’osso e il conseguente aumento del rischio di frattura. Dunque, prevenendo la perdita di massa ossea nei periodi precedenti la premenopausa e la menopausa e ancor prima fin dall’adolescenza, si potrà contare su una maggiore riserva che aiuterà a contrastare l’osteoporosi. Come spiega Stefano Lello del Dipartimento Tutela Salute Donna e Bambino, Fondazione Policlinico Gemelli-IRCCS “ è fondamentale considerare i periodi di amenorrea dai 3 mesi in su con riduzione dei livelli degli ormoni estrogeni o i periodi di anoressia nervosa, soprattutto nel periodo della adolescenza e fino alla età di 25-30 anni, periodo in cui si completa la costruzione della massa scheletrica”.
Molto importante è anche l’assunzione di vitamina D, che favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo a livello intestinale. La dieta in questo caso è fondamentale, ma se la dose quotidiana suggerita a seconda delle età non è sufficiente, allora si può integrare con la supplementazione.
Alti costi sanitari
A causa dell’osteoporosi solo nel 2017 la spesa annuale in Italia per le fratture è stata di circa 10 miliardi di euro e per il 2030 si stima una spesa superiore ai 12 miliardi. Oggi però c’è uno strumento in più per la diagnosi della malattia. Alla Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC), l’esame che indica la densità dell’osso, si è affiancato un altro dato che si ottiene durante l’esecuzione della MOC: il Trabecular Score (TBS), un parametro che fornisce informazioni sulla struttura interna a livello delle vertebre e aiuta a valutare in maniera più completa la resistenza dello scheletro.
In ogni caso “va sempre considerato il rischio di frattura – avverte Stefano Lello, – e questo si può calcolare applicando degli algoritmi, cioè dei modelli che integrano il dato della MOC con vari fattori di rischio clinici, come età, peso, altezza, sesso, familiarità nei genitori per frattura di femore, uso di fumo e/o di alcool, uso di terapie cortisoniche”.
Fonti / Bibliografia
- Scienze della Salute Donna e Bambino | Policlinico GemelliIl Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Gemelli. Include 12 unità operative complesse
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- Giornale Italiano di Ortopedia e TraumatologiaIl trabecular bone score (TBS) è uno strumento analitico sviluppato di recente che rianalizza la dinamica spaziale delle variazioni dell’intensità dei pixel a livello del rachide lombare, a partire dall’esame densitometrico a raggi X a doppia energia (DXA), definendo un indice quantitativo che qualifica la microarchitettura dell’osso trabecolare. Questo contributo riassume i principali concetti presenti … Continue reading Trabecular bone score (TBS): innovativo parametro di valutazione ossea nelle patologie reumatiche