Adolescenti schiavi del web

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/03/2014 Aggiornato il 12/03/2014

Gli adolescenti sono dipendenti dal web: troppa rete e poca vita reale. E i pediatri lanciano l’allarme

Adolescenti schiavi del web

I pediatri avvertono: è allarme adolescenti dipendenti da PC e web. La Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) parla di ”retomania” (detta anche Internet addiction disorder, Iad). Si tratta di una sorta di schiavitù legata alla rete, per la quale gli adolescenti con psicopatologie predisponenti (chi ha già comportamenti o attitudini a rischio di dipendenza) sono più a rischio. Giuseppe Di Mauro (Presidente Sipps) spiega, infatti, come il web possa acuire precarietà emotiva, bipolarismo, ossessioni-compulsioni, isolamento e depressione nei soggetti potenzialmente inclini a tali patologie.

Schiavitù silente e pericolosa

L’aspetto più preoccupante di questo allarme risiede nel carattere silenzioso e subdolo di tale dipendenza. Chi ha un’indole introversa e, per differenti motivi, poco incline alla socialità, tende a trovare nel web (social network come Facebook e Twitter al primo posto) una sorta di rifugio sicuro. Nella rete, infatti, è possibile nascondersi dietro a una maschera, celare imperfezioni e insicurezze, non dover dimostrare il proprio valore reale. Le relazioni restano virtuali e l’io non è costretto a mostrarsi, così come l’aspetto fisico perde ogni tipo di rilevanza, annullando l’ansia e l’inadeguatezza tipiche del periodo adolescenziale. Peccato che tali passaggi, in una crescita sana verso l’adultità, siano assolutamente fisiologici e necessari per potersi confrontare con i propri limiti e le proprie capacità.

Web, luogo di onnipotenza

La rete, inoltre, ha anche il vantaggio di essere un luogo non luogo: tempo e spazio, infatti, perdono di senso e dimensione reale. Il risultato è una sorta di onnipotenza, di sensazione di poter fare tutto ciò che si desidera. L’onnipotenza fittizia regalata dalla rete riguarda proprio l’identità dell’adolescente che si trova a poter essere tutto e il contrario di tutto, nel giro di pochi secondi. Il rapporto con l’altro diventa quindi superfluo ed egoriferito: gli amici ci sono ma diventano funzionali solo all’esperienza virtuale di un momento.

Il monito di Papa Francesco

Anche Papa Francesco ha lanciato un allarme adolescenti e ha ammonito i giovani, ricordando l’importanza dei rapporti sociali veri, reali. Delle amicizie in cui sono presenti fisicità e condivisione della realtà, con annessi rischi emotivi e disagi funzionali alla crescita.

Ragazzi sempre più pigri

Un ulteriore rischio, concreto e visibile anche nel breve periodo, è la tendenza a un’eccessiva pigrizia adolescenziale. Tutto ciò è strettamente connesso all’utilizzo costante e indiscriminato di Pc e tablet. Infatti, non si tratta soltanto della diminuzione delle ore di attività prettamente fisica o dello sport praticato. La dipendenza dal web arriva addirittura a far preferire un “like” a un’uscita con gli amici nel mondo reale. Dunque, tutto si può fare dentro le mura di casa, davanti allo schermo.

In breve

NON PIU’ DI UNA-DUE ORE AL GIORNO

Si può guarire dalla dipendenza dal Pc. Anzi, bisogna guarire e farlo in tempo, prima che l’adolescenza sfoci nell’età adulta. Come? Innanzitutto, limitando coercitivamente (se necessario) il tempo trascorso davanti al Pc a un’ora giornaliera o al massimo 2, se il computer è utilizzato per studio o ricerca. E integrando, quotidianamente, il tempo virtuale a un tempo reale in compagnia di amici in “carne e ossa”. 

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