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Un luogo comune molto diffuso vuole che oggi gli adolescenti siano molto più svegli e precoci rispetto a un tempo. Quante volte si dice per esempio che iniziano a fumare o bere alcolici prima dei loro coetanei del passato o che si approcciano molto presto al sesso? In realtà, secondo un recente studio, si tratta solo di luoghi comuni, appunto. Infatti, sembra che i ragazzi “moderni” maturino più lentamente rispetto a quanto accadeva un tempo.
Un ampio studio su oltre 8 milioni di ragazzi
Lo studio che ha scoperto la “lentezza” degli adolescenti odierni è stato condotto da un’equipe di ricercatori statunitensi, della San Diego State University e del Bryn Mawr College, ed è stato pubblicato sulla rivista Child Development. Gli autori hanno esaminato i risultati di sette grandi indagini, che complessivamente hanno coinvolto oltre 8 milioni di ragazzi, di età compresa fra i 13 e i 19 anni, e che sono state condotte fra il 1976 e il 2016. In particolare, hanno analizzato i dati relativi alla frequenza con cui gli adolescenti praticavano attività e abitudini tipiche dell’età adulta, come viaggiare senza genitori, lavorare ricevendo una retribuzione, guidare, fare sesso. Gli studiosi hanno utilizzato tutte le informazioni in loro possesso per fare un confronto fra gli adolescenti degli anni 2010 e quelli degli anni 2000, 1990, 1980 e 1970, cercando di capire le eventuali differenze nel processo di maturazione.
Un gap di tre anni
Questa ampia analisi ha permesso di scoprire che, a differenza di quanto troppo spesso si pensa, i ragazzi di oggi maturano molto più lentamente di quelli di un tempo. “La traiettoria di sviluppo dell’adolescenza ha rallentato e i ragazzi di oggi crescono più lentamente rispetto al passato. In termini di attività adulte, in pratica, i 18enni di oggi sembrano i 15enni di una volta” hanno spiegato gli autori.
Non è un bene né un male
Ma per quali ragioni c’è questo gap? È probabile che un peso importante sia stato esercitato dai cambiamenti accorsi in questi ultimi anni in diverse dimensioni, come il tipo di società, l’economia, l’educazione ricevuta, la dimensione della famiglia, la speranza di vita. Qualunque siano le motivazioni, comunque, secondo gli esperti fra i ragazzi di oggi e quelli del passato c’è una differenza di circa tre anni: i primi cioè maturano circa 36 mesi in ritardo rispetto ai secondi. Questa tendenza alla procrastinazione riguarda tanto le attività piacevoli quanto quelle più di responsabilità e non è né positiva né negativa, semplicemente è lo specchio del mondo attuale.