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Se si studia in piedi la concentrazione aumenta e si impara con più facilità. È quanto emerge da uno studio su un gruppo di adolescenti, pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health dai ricercatori statunitensi del Texas A&M School of Public Health.
Il test su ragazzi di 14 anni
Per giungere a questi risultati i ricercatori si sono serviti di quattro tipologie di test neuro-cognitivi standard e della registrazione, attraverso specifici esami spettroscopici, dell’attività cerebrale: hanno così potuto valutare e misurare le funzioni esecutive e la memoria di lavoro di 34 studenti del primo anno della scuola superiore, lasciati liberi di scegliere se studiare nella “classica” posizione seduta oppure in piedi.
“Fotografato” il cervello
“Lo scopo di questo studio – spiegano gli autori – è stato quello di determinare i benefici neuro-cognitivi, ovvero i miglioramenti nelle funzioni esecutive e nella memoria di lavoro, derivati dallo studiare in piedi, e di esplorare eventuali cambiamenti associati a questi benefici nel funzionamento della corteccia prefrontale, ovvero l’area del cervello coinvolta nelle funzioni esecutive”. Fino a oggi, spiegano i ricercatori, studi di questo genere sono stati condotti con metodi molto diversi dal loro: molte ricerche hanno, infatti, posto l’attenzione sulla rilevazione della maggiore energia spesa dai partecipanti nello stare in piedi anziché seduti durante le sessioni di lavoro o studio, e sulle eventuali conseguenze che la maggior spesa di energia potesse comportare. Altre ricerche già condotte per capire se la posizione eretta comportasse o meno benefici a livello cognitivo si sono perlopiù basate su evidenze aneddotiche, come le prestazioni dei bambini nello svolgimento di compiti o le testimonianze degli insegnanti, e non su specifiche misurazioni dell’attività cerebrale, come invece sono riusciti a fare i ricercatori statunitensi. “Il nostro studio – commentano dal Texas – è il primo a fornire le prove che le scrivanie progettate per stare in piedi comportano benefici neuro-cognitivi”.
Pochi cambiamenti nelle aule, grandi risultati
Dai risultati dei test neuro-cognitivi sottoposti ai partecipanti allo studio è emerso, infatti, che un utilizzo continuo dei banchi per stare in piedi è associato a significativi miglioramenti nelle funzioni esecutive e nella memoria di lavoro (dal 7% al 14%). Non solo: dagli esami spettroscopici sono state osservate variazioni nei modelli di attivazione della corteccia prefrontale dopo 6 mesi di uso delle speciali scrivanie. “Apportare semplici cambiamenti ambientali nelle aule – concludono i ricercatori – potrebbe avere importanti ricadute sullo sviluppo cognitivo degli studenti”.
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