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Circa il 40 per cento degli adolescenti italiani maschi (circa il 44 per cento invece sono ragazze), nella fascia d’età 13-14 anni, non fa sport (oltre alle 2 ore settimanali previste dal calendario scolastico) o lo fa per meno di due ore alla settimana. Sono i risultati di un’indagine della Società italiana di pediatria su abitudini e stili di vita degli adolescenti, realizzata su un campione nazionale rappresentativo di duemila studenti di terza media.
Troppo poco
Troppo poco, secondo Giovanni Corsello, presidente della Società italiana di pediatria, che precisa che “un adolescente, in questa fascia d’età, dovrebbe praticare almeno un’ora al giorno di attività fisico-sportiva, che non significa necessariamente attività agonistica, ma può essere anche solo correre al parco. Un’esigenza connaturata alla specifica fase di sviluppo, ma che oggi diventa ancora più necessaria considerando sia lo stile di vita troppo sedentario dei nostri ragazzi, sia le abitudini alimentari spesso non corrette e sbilanciate in eccesso”.
I fattori responsabili
Dunque gli adolescenti italiani non fanno sport. Tra i responsabili, la bassa stima che ha in Italia lo sport, a meno che non sia praticato da campioni e sia, quindi, fonte di fama e ricchezza. “Il problema maggiore – secondo Silvano Bertelloni, pediatra adolescentologo dell’università di Pisa – non è l’accesso allo sport ma l’abbandono precoce, parziale o totale, in età adolescenziale. E uno dei principali motivi è la disillusione prodotta dai risultati. Chi si avvicina allo sport con l’ambizione di diventare un campione, difficilmente proseguirà l’attività quando si renderà conto, e saranno naturalmente la maggioranza, che questa possibilità gli è oggettivamente preclusa”.
Gli sport preferiti…
I dati dell’indagine Sip dicono anche che chi pratica sport extrascolastico lo fa soprattutto in una società sportiva (78,3%), mentre l’oratorio aggrega prevalentemente al nord (16,8%). La scelta dello sport da praticare nell’82% dei casi è stata fatta dal diretto interessato, mentre solo il 10% ha subito pressioni dai genitori. Inoltre, i maschi preferiscono i giochi di squadra, in particolare il calcio e il basket e il nuoto, mentre le femmine prediligono la pallavolo e la danza. Tra chi non pratica sport extrascolastico la motivazione principale è la mancanza di tempo, il preferire altro e ragioni economiche.
… e le ragioni di chi lo fa
Il motivo prevalente per cui gli adolescenti praticano sport è per divertirsi (48%) ma per il 15% (21% maschi) la cosa più importante nello sport è vincere e il 14% (circa il 20% maschi) fa sport perché vuole diventare un campione. “La componente agonistica, e quindi la voglia di vincere – spiega Antonietta Marchi dell’università di Pavia – è inalienabile da qualsiasi attività sportiva e ha anche una sua valenza positiva per la crescita psichica ed emotiva di un adolescente e per la sua autoaffermazione. Naturalmente va rifiutata come filosofia. Il mito del vincere a ogni costo può sfociare in comportamenti a rischio come l’uso di farmaci e di integratori per migliorare la performance”. Lo conferma l’indagine della Sip: il 22,7% del campione intervistato (26,2% dei maschi) ha affermato che è accettabile prendere qualche integratore o qualche medicinale per migliorare le proprie prestazioni sportive.