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Le ustioni sono fra gli incidenti domestici più comuni, soprattutto nei bimbi. Infatti, la loro naturale curiosità li spinge a toccare oggetti troppo caldi. Quali? Soprattutto liquidi bollenti e piastre per capelli. Questo perlomeno è quanto sostiene un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori del Regno Unito, dell’università di Cardiff, e pubblicato sulla rivista Archives of Diseases in Childhood.
Liquidi bollenti in primo piano
Lo studio ha riguardato 1.215 bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni trattati in pronto soccorso a seguito di ustioni. Gli autori hanno esaminato le loro cartelle cliniche per scoprire la causa del problema. Dall’analisi dei risultati è emerso che nel 58% dei casi le ustioni erano dovute a un liquido bollente. La stragrande maggioranza dei bimbi si è scottata nel tentativo di prendere una tazza colma di una bevanda cocente. Raramente, invece, la bruciatura è stata provocata dall’acqua troppo calda del bagnetto. Il restante 42% dei bimbi si è bruciato in seguito al contatto con un oggetto rovente. Il più comune? Le piastre per capelli, seguite dalle stufe.
Attenzione anche ai fornelli
In Italia le cose sono un po’ diverse. “Probabilmente da noi le piastre per capelli sono meno usate, mentre vediamo molti incidenti di bambini che si rovesciano addosso le pentole o che toccano i fornelli magari spenti ma ancora roventi” ha commentato Riccardo Lubrano, vicepresidente della Società Italiana di Medicina d’Urgenza Pediatrica.
I primi pericoli dai nove mesi
In ogni caso, gli studiosi hanno spiegato che i bimbi iniziano a correre pericoli intorno ai nove mesi, epoca in cui iniziano a esplorare il mondo che li circonda e ad acquisire le prime competenze motorie. Il boom di incidenti, però, si registra intorno all’anno, quando in media i piccoli sono alti 75 centimetri: di conseguenza riescono a raggiungere abbastanza agevolmente fornelli, tavoli e superfici di lavoro.