Argomenti trattati
Le mamme che tendono ad assumere farmaci con una certa leggerezza per se stesse, hanno il medesimo atteggiamento nei confronti dei loro bambini: è quanto risulta da uno studio dell’università di Copenhagen pubblicato dalla rivista scientifica Pediatrics, che ribadisce la necessità di cautela quando i farmaci vengono somministrati ai più piccoli.
Troppi e anche a sproposito
I ricercatori hanno chiesto a 131 mamme di bimbi da 6 a 11 anni di segnalare su un diario l’uso di antidolorifici nei figli nell’anno precedente lo studio. Inoltre, hanno chiesto di annotare la frequenza con la quale i bambini lamentavano dolori. Dalla ricerca è emerso che il 45 per cento dei bimbi aveva preso qualche antidolorifico, soprattutto paracetamolo, negli ultimi tre mesi, mentre uno su cinque ne aveva presi almeno un mese sì e uno no nell’anno precedente. Per quanto riguarda le mamme, un terzo ha dichiarato di avere dolore cronico e il 39 per cento di prendere antidolorifici almeno una volta al mese. Gli esperti sono giunti alla conclusione che le mamme che tendono ad assumere più farmaci sono anche quelle che con maggiore probabilità ne danno ai figli. Questo succede anche in presenza di piccoli dolori o di sintomi come tosse o mal di gola, disturbi per i quali non è necessario alcun farmaco. L’uso eccessivo dei farmaci viene denunciato spesso anche dai medici che rilevano con preoccupazione il dilagare tra i genitori la convinzione che la medicina possa e debba risolvere immediatamente qualunque problema.
Il rischio di sovradosaggio
Anche se aiutano a stare meglio, i farmaci sono pur sempre sostanze estranee di cui è meglio non eccedere, anche quando per acquistarle non occorre la ricetta del medico. Ancor più vero quando si tratta di bambini, che hanno una massa corporea inferiore a quella degli adulti e quindi possono essere più sensibili agli effetti collaterali dei farmaci. In Italia un problema abbastanza frequente è il sovradosaggio e alla base del fenomeno c’è soprattutto la “febbrefobia” dei genitori, unita al fatto che in genere gli antipiretici sono farmaci da banco. I genitori si preoccupano molto quando i piccoli hanno la febbre e intervengono già con qualche linea. Così si può andare incontro a sovradosaggi e, nei casi più gravi, a intossicazioni.