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La stitichezza bambini è un problema piuttosto diffuso, che può presentarsi già nei primi mesi di vita oppure, al contrario, iniziare a manifestarsi nel momento in cui si passa al vasino. Altri bambini ancora iniziano a essere soggetti a stipsi quando vanno a scuola e si trovano in un ambienti diverso dal bagno di casa. La stitichezza bambini, comunque, raramente è dovuta a una malattia vera e propria. Ecco come affrontare il problema.
Stitichezza bambini, quando l’intestino è pigro
Si parla di stitichezza bambini quando si verificano:
- due evacuazioni o meno alla settimana per almeno un mese nei piccoli di età inferiore ai quattro anni;
- due evacuazioni o meno alla settimana per un periodo di due mesi nei bambini dai quattro anni in su.
Il problema consiste nel traffico rallentato delle feci lungo l’intestino e poi nel retto, con il risultato che l’evacuazione risulta difficoltosa a causa di feci voluminose, dure, che comportano al piccolo dolore nell’emissione. Per questa ragione il bambino trattiene l’evacuazione, con il risultato di peggiorare il problema.
Nella maggior parte dei casi, la stitichezza bambini è dovuta ad abitudini scorrette acquisite nella vita quotidiana oppure all’instaurarsi di un cattivo rapporto nei confronti del vasino. La base è quasi sempre un regime alimentare povero di frutta e di verdura, ricche di fibre che migliorano il transito intestinale. Anche uno stile di vita sedentario, con poche occasioni di attività fisica come camminate, gioco all’aperto, sport può contribuire alla pigrizia dell’intestino.
Le principali cause della stitichezza bambini
Oltre alle scorrette abitudini di vita che possono essere presenti sempre, nelle diverse età dei bambini esistono cause specifiche che portano alla stipsi.
Nei primi mesi di vita
L’assunzione di latte di formula, quando il piccolo non viene allattato al seno, può talvolta portare a un rallentamento nelle funzioni intestinali, con produzioni di feci dure e di piccole dimensioni. È bene non prendere iniziative prima di averne parlato con il pediatra. Se, invece, il bambino è nutrito con latte materno, è essenziale che la mamma cerchi di assumere più alimenti ricchi di fibre, che in parte passano al bambino.
Nel passaggio al vasino
Un altro momento che può causare stitichezza nei bambini è quando arriva il momento di togliere il pannolino. Questo presuppone, infatti, una certa capacità di riconoscere lo stimolo all’evacuazione e di trattenerlo quel tanto che occorre per raggiungere il vasino o il wc. Se i genitori involontariamente creano un clima di ansia o di aspettativa, oppure questo passaggio coincide con l’ingresso all’asilo o la nascita di un fratellino, il bambino può viverlo in modo poco sereno. Questo si ripercuote anche sulle funzioni intestinali che, come è noto, risentono molto del benessere psicofisico di una persona.
Quando inizia la scuola
Non sono pochi i bambini che hanno difficoltà ad andare di corpo quando inizia la scuola per l’infanzia o la primaria. Dovendo stare diverse ore lontano da casa, il bambino dovrebbe usare il bagno della scuola, ma in alcuni casi vive un disagio psicologico che gli impedisce di rilassarsi a sufficienza per evacuare in tranquillità. La presenza degli altri bambini, i servizi diversi e altri fattori possono ingenerare un vero e proprio blocco che, alla lunga, porta alla stitichezza. Questa tendenza a trattenersi, inoltre, può portare all’encopresi, che consiste nell’emissione incontrollata delle feci negli slip o in luoghi insoliti, per esempio durante la doccia.
Perché è importante risolvere la stitichezza bambini
La stitichezza è un disturbo che va risolto, anche se si tratta quasi sempre di un fatto benigno. La regolarità intestinale è essenziale per il benessere di tutto il corpo perché assicura l’eliminazione delle scorie presenti nelle feci. Inoltre, un bambino o una bimbo con stipsi possono essere più facilmente soggetti a infezioni delle via urinarie, come la cistite, a causa della presenza dei batteri fecali nell’intestino, che confina con vescica e uretra. Una stipsi ostinata va indagata dal pediatra per escludere problemi sottostanti, per esempio la malattia di Crohn che è caratterizzata dall’alternanza di stitichezza e diarrea.
Le regole per vincere la stitichezza bambini
Semplici regole da seguire tutti i giorni possono essere davvero risolutive in caso di stitichezza nei bambini. Vediamole insieme.
- Consumare molta frutta e verdura: grazie alle fibre che contengono, la morbidezza e il volume delle feci aumenta, favorendo lo stimolo alla defecazione e accelera la motilità intestinale.
- Introdurre nella dieta del piccolo yogurt e latte fermentato, che aumentano il grado di acidità intestinale e migliorano la salute del microbiota nutrendo i batteri buoni. La maggiore acidità infatti favorisce lo sviluppo della flora batterica, mantenendola ricca e attiva.
- Limitare il consumo degli alimenti con azione astringente: more, mirtilli, fichi d’india, ribes neri, limone, tè e cacao.
- Proporre al bambino liquidi a sufficienza: l’idratazione può aiutare l’evacuazione, soprattutto se si assumono fibre con regolarità. Le fibre richiamano acqua e, se nell’organismo sono presenti liquidi a sufficienza, l’intestino si regolarizza. In caso contrario se si è un po’ disidratati le fibre funzionano meno.
- Praticare moto: Un po’ di movimento quotidiano è di aiuto per chi soffre di stitichezza. Il moto infatti rende più tonici i muscoli di tutto il corpo e quindi anche quelli dell’addome, dove sono contenuti gli organi digestivi. Muoversi favorisce il transito intestinale delle feci e verso il retto e la forza di gravità aiuta a propria volta.
- Abituare il bambino a orari regolari: dopo il pasto, si verifica il cosiddetto riflesso gastro-colico. In altre parole, per effetto del cibo l’intestino è più attivo. È utile approfittare di questo momento per proporre al bimbo il vasino o il wc, lasciandolo tranquillo anche alcuni minuti.
- Limitare i clisteri: i clisteri a base di glicerina e di altre sostanze emollienti vanno usati solo in casi estremi, quando sono diversi giorni che il bambino non va di corpo. Servono per ammorbidire la massa fecale e per favorire lo stimolo alla sua espulsione. Non devono diventare un’abitudine: possono infatti contribuire a rendere l’intestino ancora più pigro. Anche per questo, in caso di stitichezza bambini al di sotto dei 12 anni è importante chiedere il parere del medico.
Fonti / Bibliografia
- Stipsi - Ospedale Pediatrico Bambino GesùÈ un disturbo della defecazione che si caratterizza per una difficoltosa evacuazione dell'intestino. Può comportare dolori addominali e riduzione dell'appetito
- https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2915_allegato.pdf