Argomenti trattati
Le scottature da piccoli lasciano il segno anche da grandi, favorendo la comparsa di melanoma. Perciò la prudenza quando si espongono i bambini al sole non è mai troppa. Il sole non va però demonizzato perché apporta numerosi benefici all’organismo (ossa più forti e robuste grazie alla vitamina D).
La pelle “tiene in memoria” le scottature dell’infanzia
Soprattutto il sole per i bambini può rappresentare un serio pericolo per la loro pelle che è estremamente sottile e perciò delicata. Pediatri e dermatologi, infatti, sottolineano la necessità di mettere in atto misure precauzionali mirate per i più piccoli e, in linea generale, raccomandano ai genitori di non esporre i bambini fino all’anno di età. Anche dopo l’anno di età l’attenzione dei genitori alla corretta esposizione al sole dei figli non deve mai venire meno perché la pelle dei bimbi, rispetto a quella degli adulti, è più permeabile ai raggi Uv essendo più sottile, e non è quindi in grado di svolgere al meglio la sua funzione di barriera protettiva. La conseguenza immediata è che la cute rischia facilmente di scottarsi e, secondo quanto dimostrano numerosi studi scientifici, le bruciature prese anche in tenera età rappresentano un fattore predisponente allo sviluppo di melanomi da adulti. È quasi come se la pelle “tenesse in memoria” il sole che ha preso in giovanissima età. In particolare, alcune ricerche dimostrano che l’80 per cento del danno solare si accumula e poi si sviluppa entro i 18 anni di età, anche se si manifesta solo in età adulta, in particolare tra i 30 e i 50 anni.
Protezione massima per i più piccoli
L’esposizione al sole per i bambini non deve mai essere diretta, nel senso che i piccoli devono essere sempre protetti oltre che da uno schermo totale (SPF 50+) anche da maglietta, cappellino e occhiali da sole (con lenti omologate). In più, occorre evitare di stare in spiaggia nelle ore di massima irradiazione, cioè dalle 11 alle 16.
Se ha la carnagione molto chiara…
Il sole per i bambini con fototipo molto chiaro, ovvero con capelli biondo-rosso e occhi chiari è estremamente dannoso. La crema protettiva a schermo solare andrà dunque spalmata con molta frequenza e non ci si dovrà assolutamente dimenticare di tenere il bambino sempre protetto con cappello, maglietta, occhiali da sole e anche pantaloncini.
Occhio alle luci riflesse e all’altitudine
Le luci provenienti da superfici come sabbia, cemento e neve possono essere pericolose perché si possono riflettere sui bambini. Anche stare sotto l’ombrellone non garantisce una protezione sicura perché i raggi Uvb e Uva filtrano lo stesso. Studi scientifici dimostrano che occorre fare attenzione anche nelle giornate nuvolose quando comunque fino all’80 per cento delle radiazioni raggiunge la Terra. Non bisogna poi dimenticarsi che dai 300 metri sul livello del mare in su, l’intensità del sole aumenta del 4-5 per cento. I bambini vanno quindi protetti come al mare, ma con un’accortezza in più per quanto riguarda la scelta degli occhiali da sole che devono avere lenti in grado di filtrare i raggi Uva e Uvb.
Esamina la pelle
I genitori devono controllare regolarmente se sulla pelle del bambino sono comparse delle escrescenze che danno prurito e cambiano di colore.
Dare il buon esempio
Perché i bambini imparino le corrette regole di esposizione è importante che i genitori diano il buon esempio non esponendosi nelle ore più calde, utilizzando le giuste creme protettive eccetera.