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La psiche rappresenta un universo meraviglioso, ricco di sorprese. Anche e soprattutto, quando si tratta di addentrarsi nelle capacità logico-cognitive del bambino, sin dall’età neonatale. In particolare, la memoria dei bambini sarebbe decisiva nel determinare il loro futuro successo scolastico. Ma non soltanto in termini di rendimento, bensì anche per ciò che concerne la durata del percorso di studi. E, nello specifico, la probabilità che siano portati a termine gli studi superiori.
Esaminati quasi 2.000 bambini
A porre al centro dell’attenzione la memoria dei bambini, è uno studio della Concordia University e dell’Università di Montreal in Canada, pubblicato sulla rivista scientifica Intelligence. I ricercatori hanno esaminato la memoria di un campione di oltre 1.800 bambini tra i 2 e i 3 anni. La memoria dei bambini è stata misurata e messa alla prova, coinvolgendo i piccoli in un gioco di associazione semplice ma rivelatore. In sostanza si trattava di un’attività di riordino di oggetti, per affinità di forma.
L’importanza del gioco
I bambini che avevano eseguito meglio quest’attività di riordino, mostrando così notevoli abilità mnemoniche, erano anche coloro che, all’età di 12 anni, avrebbero ottenuto risultati migliori a scuola e, dunque, avrebbero verosimilmente continuato il loro percorso di studi. Dunque, il destino scolastico del bambino è segnato sin dalla nascita? Niente affatto. Esercitando la memoria con appositi giochi “intelligenti”, a partire dai primi anni di vita, si può influenzare anche il rendimento scolastico a breve e a lungo termine.