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Non solo per colpa di un sistema immunitario meno “rodato”, ma anche – e forse soprattutto – a causa dell’abitudine di lavarsi poco le mani. Ecco perché i bambini si ammalano spesso .
Misura semplice ma efficace
È quanto sostiene il Center for Disease Control and Prevention di Atlanta, secondo cui il lavaggio delle mani rappresenta la misura più importante per prevenire la diffusione delle infezioni come influenza e raffreddore nei bambini delle comunità scolastiche.
Mani ricettacolo di virus
Le mani sono un ricettacolo di germi: circa il 20% di questi è innocuo, risiede normalmente sulla cute senza creare danni. Altri virus e batteri possono farci ammalare. Quando trovano un ambiente ideale, infatti, vi si annidano e proliferano. Possono sopravvivere per ore sulle superfici, come giocattoli, maniglie, tavoli, asciugamani, ed essere trasmessi al naso, alla bocca o agli occhi, semplicemente attraverso le mani.
Da 3 a 8 volte in un anno
Il risultato? Secondo le statistiche, 4 bambini su 10 si ammalano di raffreddore o influenza da 3 a 8 volte in un anno anche per colpa delle mani sporche. Il 40% ha perso 3 o più giorni di scuola, per colpa di un raffreddore.
Un gesto da ripetere spesso
Ai bambini bisogna insegnare a lavarsi sempre le mani prima di mangiare, dopo aver tossito, starnutito o soffiato il naso, dopo aver usato il bagno o essere stati in luoghi molto affollati, per esempio nelle sale comuni dell’asilo.
Le regole per un lavaggio “antivirus”
È bene utilizzare acqua corrente, preferibilmente calda, e sapone liquido, che non è esposto all’aria e quindi non permette ai germi di proliferare, come può accadere sulla superficie della saponetta. Il sapone va applicato su entrambi i palmi delle mani e strofinato sul dorso, tra le dita e nello spazio al di sotto delle unghie (dove si annidano i germi), per almeno 40-60 secondi. Occorre risciacquare abbondantemente e asciugarsi con carta usa e getta o con un asciugamano personale (ricordarsi di cambiarlo spesso!).