Gioca a fare il “grande”
In questa fase, il bambino è molto attirato dagli oggetti di uso quotidiano e tende a utilizzarli per giocare, imitando i gesti degli adulti. È affascinato in particolare dai lavori domestici: ama giocare con la scopa, l’aspirapolvere e altri elettrodomestici giocattolo, come se fosse una persona “grande”. Nel gioco tende sempre più a imitare anche altre azioni dei genitori, come parlare al telefono.
Comincia a disegnare i primi scarabocchi
A questa età, il piccolo è capace non solo di tenere perfettamente in mano la matita, ma anche di disegnare i suoi primi scarabocchi su un foglio. Ama guardare i libri illustrati e colorati, e comincia a indicare anche le figure. Inoltre, guardando i disegni del libro, cerca di riconoscere gli animali e di individuare gli oggetti a lui più familiari.
Parla sempre meglio
Il linguaggio del bambino si arricchisce man mano di paroline espresse in maniera più o meno precisa. Le frasi sono, però, ancora riassunte in un’unica parola che per il bimbo ha un’importanza fondamentale (per esempio, “pappa” significa “mamma ho fame”). Continua la tendenza a chiacchierare a lungo con parole per lo più incomprensibili dagli adulti. Tuttavia il piccolo inizia a esprimere attraverso le parole le proprie necessità fisiche (per esempio, fa capire alla mamma quando ha fame o quando ha il pannolino bagnato). Il bambino capisce il significato di moltissime parole e le ripete riproducendone persino l’intonazione.
È più disinvolto nelle sue azioni
Il piccolo è sempre più in grado di usare il cucchiaio: ormai lo porta alla bocca con estrema sicurezza senza farlo rovesciare, anche se a volte può fare un po’ di capricci. Inoltre è capace di maneggiare il cucchiaino (il cui uso richiede maggiore abilità). Anche il momento della svestizione è più facile: il piccolo aiuta con movimenti del corpo chi lo spoglia e collabora a togliersi le scarpine e le calze.
Impara a trattenere la pipÌ
Intorno ai 20 mesi di vita il bambino inizia ad acquisire, via via, il controllo degli sfinteri (la muscolatura che permette di trattenere o rilasciare l’urina e le feci), abbandonando così gradualmente la dipendenza dal pannolino. Prima il piccolo impara a controllare la vescica e, in un secondo momento, a non fare più la pipì nel pannolino e, solamente in un secondo tempo, raggiunge anche la maturazione necessaria per controllare l’intestino e quindi anche lo stimolo a evacuare.