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L’asilo nido è un ricettacolo di virus e batteri. Ma per ridurre il rischio di contagio, è sufficiente seguire una serie di semplici accorgimenti. Lo sanno bene le mamme e anche i pediatri. Lo sostiene Susanna Esposito, pediatra, infettivologa e Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) .
Un luogo a rischio
Mandare il bimbo all’asilo nido comporta tanti vantaggi, ma anche qualche contro. Indubbiamente, i piccoli che frequentano le comunità hanno un rischio maggiore di incappare in qualche infezione. Le ragioni? Innanzitutto, occorre considerare che gli ambienti chiusi, molto riscaldati e spesso non aerati a sufficienza rappresentato un habitat perfetto per la proliferazione dei microrganismi nocivi. Stare a stretto contatto, poi, dividendo anche giocattoli e materiali didattico, significa facilitare la trasmissione di virus e batteri: basta che il bimbo già contagiato starnutisca vicino a un altro o su un gioco per innescare la propagazione della malattia.
Che cosa possono fare genitori e maestre
Per contenere i pericoli, le maestre dovrebbero lavarsi spesso le mani e invitare i bimbi a fare altrettanto. Importante, poi, pulire e disinfettare ogni giorno i giocattoli, che ovviamente i bimbi si scambiano fra di loro. Anche i genitori hanno un compito importante. Se il bambino è stato malato, non devono mandarlo all’asilo nido finché non si è completamente ristabilito. In questo modo, facilitano la sua guarigione e non espongono gli altri bambini a un possibile contagio.
La struttura ideale
Se possibile, sarebbe bene scegliere asili dotati di ampi spazi. L’ideale è che le classi non siano troppo numerose e che abbiano a disposizione aule sufficientemente grandi. È importante anche la presenza di un giardino esterno, per far giocare all’aperto i bimbi quando il tempo lo permette.
Sì ai vaccini
Ma i consigli non finiscono qui. “Per prevenire le patologie delle vie respiratorie e quelle gastrointestinali il rimedio di documentata efficacia sono i vaccini, come quello contro l’influenza, somministrabile dopo i sei mesi di età del bimbo, e quello contro il Rotavirus, il principale responsabile delle gastroenteriti in età pediatrica, somministrabile entro i primi sei mesi di vita” conferma Susanna Esposito.
Via il ciuccio
E se il bimbo usa ancora il ciuccio, si può approfittare del tempo passato all’asilo per cominciare a toglierglielo. In che modo? Evitando di darglielo quando è in classe. Infatti, nei piccoli predisposti può aumentare il rischio di otite.
Fonti / Bibliografia
- WAidid – World Association for Infectious Diseases and Immunological DisordersWAidid has social and philanthropic purposes and its mission is to promote scientific research and information with regard to infectious diseases and immunological disorders.