Argomenti trattati
La celiachia è una malattia auto-immune che colpisce la mucosa dello stomaco, in seguito a un processo infiammatorio che fa reagire l’organismo contro il glutine, proteina contenuta nei prodotti a base di frumento, segale e orzo. Ciò significa che chi è intollerante al glutine o è celiaco non può mangiare diversi prodotti di largo consumo, come pane, pasta, biscotti, orzo. L’assunzione comporta, infatti, gravi disturbi allo stomaco che, se non curati adeguatamente, possono portare a conseguenze molto gravi, come arresto della crescita, problemi neurologici e infertilità.
La ricerca norvegese
Di recente uno studio, condotto dal Norwegian Institute of Public Health e pubblicato sulla rivista American Journal of Gastroenterology, ha esaminato più di 70.000 bambini. È risultato che chi era stato ricoverato per infezioni respiratorie o intestinali (soprattutto nei primi sei mesi di vita), aveva più probabilità di soffrire poi di celiachia. Più precisamente il rischio era risultato aumentato del 30% nei bambini che avevano avuto 5 ricoveri per infezioni nel primo anno e mezzo di vita. Lo studio potrebbe essere importante in un’ottica di prevenzione e comprensione delle cause che scatenano la celiachia: in questo senso sarebbe interessante proseguire le ricerche sugli adulti.
Non sottovalutare la multifattorialità
Karl Mårild, primo autore dello studio, spiega che “ci sono molti pezzi del puzzle che devono incastrarsi affinché una persona sviluppi la celiachia, dove l’ereditarietà, l’assunzione di glutine e forse molti altri fattori ambientali sono importanti. È quindi probabile che avere frequenti infezioni nella prima infanzia influenzi il sistema immunitario a reagire contro il glutine”. A questo proposito, diversi studi condotti sui gemelli confermano l’importanza della multifattorialità. È, inoltre, da chiarire se l’associazione tra infezione e celiachia sia in realtà dovuta al fatto che in ospedale i bambini vengono testati per la celiachia, rispetto a chi invece, non essendo stato ricoverato, lo scopre in seguito ai sintomi intestinali collegati.