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Conoscere le emozioni aiuta i bambini a essere più empatici e altruisti, già da piccolissimi. Secondo uno studio condotto all’università di Milano-Bicocca su 150 bambini tra i 2 e i 3 anni, ascoltare storie ad alto tasso emotivo, che suscitano sensazioni come rabbia, paura, allegria, tristezza o felicità, favorisce lo sviluppo di uno spirito generoso e altruista.
Lo studio su bambini piccoli
Per effettuare il loro studio, i ricercatori hanno fatto ascoltare ai bambini brevi storie nelle quali i protagonisti esprimevano emozioni varie. Dopo l’ascolto, i piccoli hanno partecipato a una conversazione guidata e svolto compiti di riconoscimento e comprensione delle emozioni. Sono stati poi osservati mentre giocavano spontaneamente fra loro ed è emerso che mostravano migliori abilità socio-emotive, in particolare maggiore apertura e disponibilità nei confronti dei compagni in difficoltà.
Più generosità
I comportamenti altruisti sono raddoppiati: in particolare, sono aumentati i comportamenti di aiuto (porgere oggetti, chiamare l’adulto in soccorso), di consolazione e conforto (fare le carezze, parlare) e di condivisione (giocare insieme con gli stessi materiali). Gli scienziati hanno concluso che conoscere le emozioni aiuta i bambini a essere più empatici e altruisti.
Per combattere aggressività e bullismo
La scoperta è importante perché l’aumento di questi comportamenti, spiegano gli autori, rappresenta un precoce fattore di protezione da condotte sociali negative, come aggressività, bullismo, prevaricazione. Sulla base di questa constatazione, i ricercatori milanesi hanno messo a punto una nuova tipologia di attività, che può essere inserita nei percorsi educativi dei bambini che vanno al nido.
Conta anche l’esempio a casa
Conoscere le emozioni aiuta i bambini a essere più empatici e altruisti, ma per aiutarli a sviluppare sensibilità verso il prossimo, è fondamentale anche il buon esempio in famiglia. Parlare in casa delle famiglie bisognose e di chi è in difficoltà, sottolineando l’importanza di soccorrere i più deboli, è il modo migliore per sensibilizzare i bambini sul valore dell’aiuto reciproco, spiegano gli psicologi dell’età evolutiva. Dai 4 anni in poi si può cominciare a trasmettere il significato della condivisione e del dono gratuito. Qualche esempio? Comprare un pacchetto di caramelle da portare all’asilo, fotocopiare i disegni da colorare per i compagni, regalare i giochi inutilizzati a chi non può permetterseli.