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I bimbi bilingue riescono a elaborare due linguaggi a soli 20 mesi di età, secondo una ricerca internazionale condotta dalla Concordia University, a Montreal (Canada), e dalla Princeton University (Stati Uniti). I piccoli partecipanti hanno sentito frasi semplici in una sola lingua o in un mix di due lingue. In un altro esperimento, hanno ascoltato il cosiddetto interruttore di lingua, ossia un rapido passaggio tra le due lingue nella stessa frase. I ricercatori hanno poi utilizzato misure di monitoraggio dei movimenti oculari, come quelle della dilatazione delle pupille, che indicano che il cervello sta elaborando le informazioni ricevute, riscontrando che le pupille si dilatavano quando i bambini ascoltavano il cambio di linguaggio e hanno concluso che i bimbi bilingue riescono a elaborare due linguaggi a soli 20 mesi di età.
Benefici per tutta la vita
I risultati della ricerca spiegano anche perché i bimbi bilingue svolgono meglio attività che richiedono il passaggio o l’inibizione di un elemento precedentemente appreso, mostrando vantaggi cognitivi per tutta la vita. Gli studiosi canadesi sostengono, infatti, che l’esperienza quotidiana di ascolto nell’infanzia possa dare origine ai vantaggi cognitivi che sono stati documentati sia nei bimbi bilingue sia negli adulti.
Per i bambini è più facile
Per bilinguismo si intende la capacità di esprimersi con due sistemi linguistici diversi, rendendoli intercambiabili. Tra i 3 e 7 anni l’apprendimento della lingua avviene in modo intuitivo, mentre dopo i 7 anni diviene deduttivo e il bambino inizia una riflessione cosciente sulla lingua e sulla sua struttura, aiutato anche dalla scolarizzazione e dall’apprendimento della scrittura.
Serve un tempo minimo
La componente sociale (la lingua parlata in famiglia e negli altri ambienti frequentati dal piccolo) è determinante, non solo per un bisogno d’integrazione ma anche per il “tempo di esposizione” alla lingua stessa: per apprendere e ricordare una seconda lingua è necessario che questo tempo sia superiore al 30% di quello che il bambino trascorre interagendo con gli altri e l’esposizione deve essere costante durante tutta l’infanzia e l’adolescenza.