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A parità di strumenti forniti, a fare la differenza nell’apprendimento dei bambini sarebbe l’interazione sociale tra coetanei. A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista medica Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences) secondo cui già a nove mesi di vita la compagnia dei coetanei favorisce l’ apprendimento dei bambini.
L’interazione sociale
La ricerca condotta su 31 bambini di nove mesi è stata realizzata da un gruppo di ricercatori del Learning & Brain Sciences dell’University of Washington di Seattle in collaborazione con lo Speech, Language, and Hearing Sciences dell’University of Connecticut di Storrs, e ha messo in evidenza come i bimbi mostrano un apprendimento più efficace quando si trovano insieme ad altri coetanei rispetto a quando agiscono da soli.
In compagnia è meglio
I ricercatori hanno posizionato i bambini – alcuni da soli, altri in compagnia di un coetaneo – davanti a uno schermo touch screen che, se toccato nel modo corretto, faceva partire un video. Gli studiosi hanno quindi potuto rilevare che i bimbi che si trovavano in compagnia riuscivano a utilizzare il dispositivo meglio di quelli che erano da soli, indipendentemente dalla quantità di tempo a disposizione e dalle loro capacità motorie. Inoltre il modello di risposta neuronale mostrato dai piccoli che si trovavano in coppia indicava un’elaborazione cerebrale dei suoni più matura.
Il confronto facilita l’apprendimento
A parità di strumenti forniti ai bimbi, quindi, a fare la differenza nell’imparare cose nuove sarebbe la presenza dell’interazione sociale. “Questo studio indica per la prima volta – spiega Patricia Kuhl, uno degli autori della ricerca – che avere un pari con cui confrontarsi aumenta l’eccitazione, che a sua volta incrementa l’apprendimento dei bambini. Il compagno non solo fornisce informazioni mostrandoci come fare le cose, ma ci dà anche una maggiore motivazione a imparare”.