Esiste un protocollo di assistenza da seguire per consentire il preseguimento di una gravidanza successiva a vari aborti spontanei, di cui uno dovuto alla rottura prematura delle membrane. »
La placenta a volta perde contatto con la parete uterina: di conseguenza si formano raccolte di sangue che si traducono in piccole perdite ematiche di fatto non automaticamente preoccupanti. »
In casi dubbi, solo l'isteroscopia può chiarire che cosa sia una piccola massa individuata nell'utero, quindi evidenziare se si tratta di un coagulo o di un polipo. »
Ci sono quadri clinici che suggeriscono la presenza di un cosiddetto "corpo luteo emorragico": spetta al ginecologo curante verificare o escludere questa possibile eventualità. »
Verso il termine del secondo trimestre, il riscontro ecografico di una cervice di lunghezza pari a 24 millimetri non esprime nulla di cui preoccuparsi, anche se suggerisce l'opportunità di un ulteriore controllo ravvicinato. »
Se l'ecografia rileva una misura della testa troppo piccola rispetto alle altre misure è opportuno effettuare un altro controllo ecografico in un centro di secondo livello che disponga di mezzi in grado di valutare se può trattarsi di una patologia oppure di una semplice caratteristica del feto. »
Quando si rende necessario asportare una tuba, è opportuno valutare attentamente la tuba rimasta, per escludere che sia danneggiata e, quindi, impedisca l'avviarsi di una gravidanza. »
Non ci si può esprimere sulle misure di un feto senza essere in possesso di numerosi dati che, analizzati insieme con quanto rilevato dall'ecografia, permettano di capire se si può stare tranquilli. »