Gravidanza e insonnia che non si riesce a risolvere: che fare?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 06/06/2023 Aggiornato il 07/06/2023

Una cura adatta anche all'insonnia più resistente può essere difficile da individuare in gravidanza, però di sicuro c'è ed è necessario trovarla con l'aiuto dello psichiatra. Solo così si possono affrontare con serenità i mesi dell'attesa.

Una domanda di: Sara
Sono alla 24 esima settimana di gravidanza, in passato ho sofferto di episodi acuti di depressione, che si sono ripresentati fin dalla sesta settimana di gravidanza. Praticamente non dormo quasi più, con tutte le conseguenze negative sull’umore che la mancanza patologica di sonno comporta. Mi hanno prescritto terapia con mirtazapina 15 mg che ho dovuto interrompere per un aumento ponderale importante, ora sostituito con delle gocce di Minias (15 gocce) che sortiscono poca efficacia sul sonno. In passato ho usato escitalopram e sertralina ma non sono efficaci nel mio caso in quanto mi peggiorano il sonno. Chiedo aiuto e consiglio in base alla vostra esperienza. Possibile che non esista una terapia compatibile con la gravidanza che mi aiuti a riposare qualche ora alleviandomi questa insonnia persistente e invalidante? Ringrazio in attesa di un vostro feedback. Cordiali saluti
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, certamente DEVE esistere una cura adatta a lei e alla sua insonnia resistente ai farmaci. Ci tengo a precisare che in gravidanza il sonno è fisiologicamente frammentato: ci si sveglia da una a più volte per notte per andare in bagno a fare pipì e in alcuni casi riprendere sonno non è semplice. Una regola preziosa per non svegliarsi mai completamente è quella di evitare il più possibile gli stimoli luminosi: di sicuro accendere la luce ma anche dare un occhio al telefonino può essere deleterio perché si mettono in moto i pensieri e…addio sonno! Se possibile quindi, cercare di andare ai servizi nella semi-oscurità (di sicuro la strada la conosce!). Altra regola a mio avviso essenziale: mai guardare che ore siano della notte, altrimenti cominciamo a pensare a tutto quello che potremmo fare se ci alzassimo prima e…addio sonno! In gravidanza si può ammettere un uso occasionale/eccezionale di benzodiazepine ma sarebbe sempre meglio non arrivare ad utilizzarle quotidianamente in quanto causano dipendenza alla madre e al nascituro, che rischia di andare in crisi di astinenza dopo la nascita, se l’esposizione continua oltre il secondo trimestre di gravidanza. Dato che lei in passato ha utilizzato sertralina ed escitalopram, mi chiedo se sarebbe una buona idea tentare con la paroxetina di controllare sia la depressione che il ritmo sonno-veglia: la paroxetina assunta la sera dovrebbe infatti evitare il risveglio troppo precoce al mattino. In gravidanza è ammesso un dosaggio di paroxetina compreso tra 20 e 40 milligrammi al giorno. Infine, ultimo ma non meno importante, in gravidanza si può impiegare anche la quetiapina, uno psicofarmaco che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine senza però causare dipendenza e facilitando il rilassamento muscolare e l’addormentamento. La quetiapina è compatibile in un dosaggio compreso tra 25 e 100 mg al giorno. Infine, sarebbe interessante approfondire delle tecniche di rilassamento e respirazione quali training autogeno, yoga, pilates, automassaggio shiatsu… chissà se riesce a trovare la quadra anche grazie a queste pratiche! In ogni caso è urgente ed essenziale che lei si affidi al curante psichiatra di riferimento per poter trovare la cura migliore per lei in questo momento. Spero di averla aiutata, vedrà che anche per lei una soluzione si troverà, cordialmente.

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